Centocinquanta chili di farina, più di mille uova, pancetta e salsiccia a volontà, bietola e patate q.b.. Sono gli ingredienti per preparare circa 3.000 ravioloni per la Sagra di Scapoli (Isernia), dedicata proprio alla ricetta tipica del paese che torna, domenica prossima 19 febbraio, dopo tre anni di stop causati dalla pandemia. La ‘Raviolata’ è organizzata dalla Proloco e patrocinata dal Comune, ma il successo è assicurato dalla forza-lavoro della braccia di ben 30 donne del paese che saranno impegnate, nelle 48 ore che precedono la sagra, affinché i ravioloni, da 100 grammi ognuno, e il sugo siano pronti per le 12:00, orario fissato per l’apertura della sagra.
A giudicare dalle presenze delle precedenti edizioni i turisti arrivano anche da fuori regione. Ma la fama del raviolone di Scapoli ha varcato anche i confini nazionali: “Il 24 febbraio 2010 – ha ricordato il presidente della Proloco, Maurizio Pitisci – fu presentato ufficialmente nel Palazzo d’Europa di Bruxelles. Nello stesso anno il Consiglio Comunale di Scapoli, con Atto Deliberativo, ha istituito anche la De.C.O. (Denominazione Comunale di Origine), questo al fine di salvaguardare e meglio promuovere il prodotto identitario per eccellenza del Comune”. “Le aspettative sono alte – ha detto ancora Pitisci – la Sagra del raviolo scapolese è, dagli anni ’90, un appuntamento fisso che ha contribuito a far conoscere il nostro Molise”.