La crisi che ha colpito l’editoria, in particolare i quotidiani cartacei, ha prodotto effetti negativi anche su altri settori strettamente collegati. Una vera e propria agonia per tipografie, edicole e distributori di giornali che spesso hanno come unica soluzione, tutt’altro che indolore, la chiusura. Per comprare un quotidiano, in alcuni centri del Molise, bisogna percorrere chilometri su chilometri e spostarsi da un paese all’altro. Una scena che accade ormai sempre più di frequente. È anche capitato che alcuni periodici siano arrivati uno o due giorni dopo la data di uscita. Una problematica, quella legata alla distribuzione dei giornali e delle difficoltà vissute dalle edicole, che da tempo è al centro di un vivace dibattito all’interno dell’Ordine dei Giornalisti del Molise. Abbiamo sollevato il tema anche negli anni scorsi e continueremo a farlo: per l’Ordine dei Giornalisti l’informazione deve essere, sempre, fruibile e non devono sorgere impedimenti nello smistamento del prodotto finale. Senza l’arrivo a destinazione del prodotto in edicola, il giornalista e l’editore avranno lavorato invano.
L’iniziativa dell’Associazione della Stampa del Molise è sicuramente lodevole anche se crediamo che sia necessario un tavolo di concertazione con edicolanti, rappresentanti della categoria, editori, sindaci e giunta regionale. Questo perché, contestualmente alla diffusione dei quotidiani cartacei, bisogna lavorare su più fronti: cercare in primis di salvare le edicole, dove sono ancora presenti, trasformandole in una rete di servizi per il cittadino. Del resto l’epoca del digitale, dell’hi-tech, può diventare una alleata e non una nemica dell’informazione e della comunicazione più in generale. Bisogna pensare a soluzioni “costruttive”, quali: la riduzione dei canoni per le occupazioni di suolo pubblico; possibilità per gli edicolanti di svolgere servizi anagrafici decentrati; forme di aiuto economico per ristrutturazione di strutture ormai obsolete etc.
E poi bisogna aprire un tavolo con tutti gli attori locali presenti sul territorio per cercare di promuovere, lì dove non sono presenti le edicole, la diffusione dei quotidiani cartacei attraverso altri “strumenti” quali: servizi bar, tabacchi, supermercati, pompe di benzina, piccoli alimentari etc. Da anni a livello nazionale la filiera composta da editori, distributori ed edicolanti non ha messo in atto alcuna ristrutturazione o riorganizzazione. Se non c’è stata una visione strategica per la trasformazione del settore, non è pensabile che a soccombere sia solo la parte più debole della filiera stessa. Per questo, a prescindere da solitarie ma comunque lodevoli iniziative, sollecitiamo un incontro con tutti i rappresentanti di categoria molisani per mettere sul tavolo idee che possano portare ad una nuova diffusione dei quotidiani cartacei in Molise, attraverso però la realizzazione di un più ampio progetto di promozione e sviluppo del territorio.