Nella mattinata di oggi si è discusso al TAR Molise il ricorso proposto dal Comune di Venafro contro ASREM e Commissario ad acta per ottenere l’attivazione di tutti i servizi previsti presso l’Ospedale “SS. Rosario”. Il riferimento è alla riabilitazione extraospedaliera a ciclo continuo, con 10 posti letto per riabilitazione estensiva e 10 posti letto per riabilitazione di mantenimento, alla R.S.A. con 40 posti letto a media intensità per anziani e alla R.S.D. con 10 posti letto ad alta intensità per demenza. Lo scorso mese di dicembre per la prima volta da 15 anni, ovvero da quando è iniziata la battaglia in difesa del SS. Rosario, il ricorso è stato proposto direttamente dal Comune di Venafro, con la condivisione del Comitato, come punto di arrivo della diffida a firma del Sindaco di Venafro del novembre 2021, mai riscontrata da ASREM. In vista dell’udienza di oggi ASREM, nei giorni scorsi, ha inviato una nota al Sindaco di Venafro con cui sottolinea di non potere attivare i servizi richiesti, e ciò a causa di difficoltà organizzative legate alla carenza di organico.
Pertanto, si è reso necessario un rinvio dell’udienza onde potere proporre ulteriore ricorso. Infatti, il Comune ha intenzione di proseguire comunque sulla strada del contenzioso, tenuto conto che le interlocuzioni avute in questi anni insieme al Comitato con ASREM e struttura commissariale non hanno prodotto risultati. Il ricorso che il Comune porterà avanti riguarderà anche il recente provvedimento del Commissario ad acta, con cui è stato disposto lo spostamento del centro Alzheimer, già previsto presso l’Ospedale di Venafro, verso un immobile del Comune di Isernia, che poi è anche risultato inidoneo da un punto di vista sismico, come si è appreso dalla stampa.
Quindi, si è spostato un servizio fondamentale, come quello per i pazienti affetti da Alzheimer, da una struttura ospedaliera in altro immobile non ASREM, che poi è risultato anche non essere sicuro: il paradosso nel paradosso! Su questo, si chiede con forza che il Commissario Toma ritorni sui suoi passi e ripristini la situazione precedente, che prevedeva che il centro Alzheimer fosse presso il SS. Rosario, struttura di proprietà ASREM in possesso di tutti i requisiti di legge.
Allo stesso modo, il Comune darà mandato al proprio legale anche per verificare la procedura seguita da ASREM per demedicalizzare la postazione del 118 di Venafro nelle ore notturne, decisione arrivata ieri sera. Sia ASREM sia il Commissario hanno riferito di non avere avuto alternative stante la difficoltà a garantire i turni per carenza di personale. Su questo i dubbi sono molti, e soprattutto la fiducia verso gli interlocutori è purtroppo ormai venuta a mancare, tenuto conto che in questi anni, soprattutto nel dopo-pandemia, gli impegni assunti ai vari tavoli con il Comune e il Comitato sono stati tanti, ma tutti sono stati sistematicamente e desolatamente disattesi. La scelta di demedicalizzare la postazione 118 di Venafro incide negativamente sulle esigenze di tutela del diritto alla salute dei cittadini rispetto alle emergenze, quindi su un livello essenziale di assistenza, oltre tutto in un territorio che già alcuni anni fa è stato privato del pronto soccorso prima e del punto di primo intervento poi.
A ciò si aggiungano le conseguenze in termini di turni e di gestione del rapporto di lavoro sui lavoratori del 118, che da sempre danno tutti se stessi per riscontrare le molteplici richieste di intervento dei cittadini, come dicono i numeri di interventi mensili proprio della postazione di Venafro (ben superiori a quelli che si registrano in altre aree del Molise); senza contare che, demedicalizzando il 118 nelle ore notturne, si rischia di sovraccaricare anche le guardie mediche, con tutto ciò che ne deriverà in termini di effettività di tutela del diritto alla salute dei cittadini. E non si può escludere che le conseguenze possano essere quelle di una migrazione di medici e sanitari verso altre Regioni, in grado di garantire livelli “più umani” e dignitosi di lavoro. Basterebbe, invece, autorizzare attività aggiuntiva al personale del 118, e a tal fine il totale stimato sarebbe di circa 300.000 euro, una inezia a fronte dei milioni di euro spesi e spesso sprecati nella sanità molisana: ma questa somma consentirebbe di aumentare la turnazione dei medici e sanitari e garantire l’effettività della tutela del diritto alla salute rispetto alle urgenze.
Per questo l’Amministrazione Comunale e il Comitato esprimono solidarietà e vicinanza al personale del 118 e della continuità assistenziale e li ringraziano per quanto fanno ogni giorno, chiedendo loro di resistere, unendosi in una battaglia che accomuna tutti a garanzia della effettività della tutela del diritto alla salute dei cittadini. Nell’esprimere tutta la propria contrarietà rispetto alla decisione assunta di demedicalizzare nelle ore notturne il 118 di Venafro, l’Amministrazione Comunale di Venafro e il Comitato “SS. Rosario” confidano nella delegazione parlamentare e nel Governo nazionale e, in particolare, nel Ministro della Salute, che già si sta occupando della questione, affinché sulla vicenda 118 come su tutte le problematiche relative alla sanità molisana possano intervenire in maniera fattiva, per restituire la fiducia dei cittadini verso il Molise e il suo futuro.
L’Amministrazione Comunale di Venafro e il Comitato “SS. Rosario” confermano l’impegno congiunto e condiviso, come è stato sempre e anche in questi anni, in difesa dell’Ospedale “SS. Rosario” e del diritto alla salute dei Venafrani, senza escludere ancora una volta nessuna azione e nessuna forma di protesta. Venafro, 5/4/2023
f.to Alfredo Ricci f.to Giovanni Vaccone
Sindaco di Venafro Presidente Comitato “SS. Rosario
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