La firma del Protocollo di Legalità tra Prefettura di Isernia e Anas nell’ambito dei lavori di realizzazione del cosiddetto “Lotto Zero”, strada di collegamento tra il bivio di Pesche e il primo Lotto della Isernia – Castel di Sangro, riapre una serie di riflessioni sul tema.Fatta salva la bontà dell’iniziativa promossa dal locale Ufficio di Governo e volta a garantire il rispetto della legalità nel settore degli appalti pubblici, non posso liberarmi del pensiero che molto di più poteva essere fatto in chiave di confronto con il territorio, di analisi costi/benefici, di impatto ambientale e di risparmio.Provo grande rammarico per tutte quelle voci rimaste inascoltate. Sono le voci di Associazioni, cittadini, ma anche di Istituzioni che, nei decenni che hanno accompagnato il lunghissimo iter per la sua realizzazione, hanno provato ad aprire un dibattito, a mio avviso legittimo, sull’opportunità dell’opera così come progettata e, soprattutto, sulle possibili alternative.Ho provato a farlo anch’io, da Sindaco di Isernia, riproponendo alle Autorità competenti un tracciato alternativo, meno impattante sotto il profilo ambientale/paesaggistico in quanto più distante dalle sorgenti di San Martino ed economicamente meno dispendioso. Un tentativo di confronto supportato da un messaggio chiaro, che non è mai stato di mera opposizione alla realizzazione di opere pubbliche, ma di appoggio incondizionato ad infrastrutture sostenibili.Tentativi falliti a cospetto di un Governo sordo che sceglie di investire 175 milioni di euro in un corridoio logistico che non trova giustificazioni né nel traffico attuale né in quello previsto, ma che dimentica le reali priorità di una regione che lentamente muore. Il Molise ha bisogno di cure: la sua fragilità richiede opere in grado di contrastare il dissesto idrogeologico; il suo isolamento logistico ed infrastrutturale grida al potenziamento dei collegamenti con le grandi direttrici nazionali in modo da aumentare competitività economica e capacità attrattive del territorio; la sua precarietà invoca lavoro. Problemi non rinviabili e che verosimilmente continueranno a viaggiare sulle corsie di una strada inserita nell’elenco delle opere pubbliche strategiche senza trovare immediate soluzioni. Ma questa è un’altra storia, scritta nel lungo capitolo delle tante, troppe, esigenze di una regione cui serve immediato riscatto.
Concludo invocando un dibattito serio su quello che, a mio avviso, rappresenta il grande tema del momento: la creazione di una reale strategia di sviluppo legata all’impegno di risorse, in grado di coniugare rispetto ambientale e crescita economica, sociale e culturale. Un dibattito che dovrebbe essere al centro delle priorità dei protagonisti della scena politica di questa regione e di cui mi farò promotore.
Isernia, 3 agosto 2023 Piero Castrataro
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