Credere in una disciplina sportiva implica sacrifici, puntare alla riuscita di un evento che, contempli l’importanza dello skiroll e la sua stretta correlazione con lo sci di fondo, coinvolgendo tutti gli Appennini, è impresa ardua.
Questo operare esclusivo per la diffusione e la pratica dello sport, finalizzato primariamente a creare occasioni, sempre, nuove per i fruitori dello sci di fondo e dello skiroll, Arturo Como, Presidente dell’ASD Sci Club Alfedena, Consigliere Regionale FISI, Presidente della Commissione Giovani Fondo Abruzzo, membro della commissione FISI nel settore fondo, lo riconoscerebbe ad occhi chiusi, perché elemento portante di tutta la sua carriera. Da ciò il plauso e l’apprezzamento all’ASD Sci Club di Terranova di Pollino presieduto da Giovanni Izzi, per la perfetta riuscita del Criterium Interappennico Summer 2024/2025, appena disputatosi in terra di Basilicata.
A darsi battaglia sulle strade del Comune di Neopoli, quasi cento atleti, provenienti dal Centro Sud Italia. Due giorni intensi, fragorosi e colorati, come poteva essere diversamente? La località è stata letteralmente invasa da maglie colorate e rappresentative di tante società sportive. Felice, sia di chi è salito sul podio, sia di chi ha condiviso, con gioia, la vittoria dell’avversario, dimostrando che il potere intrinseco dello sport è pregiato, perché si compone di tal patrimonio educativo.
A incitare a bordo strada gli atleti e le atlete, a premiarli e a sorvegliare su ogni aspetto tecnico, di preparazione e professionale nomi e rappresentanze di tutto prestigio. L’attaccamento alla montagna di Bianca Zupi, Consigliera Federale FISI, la porta ad identificare la stessa come una seconda madre. Vivere l’habitat naturale della montagna sin dall’età evolutiva, è un modo di riaccostarsi a quelle che sono le origini di noi stessi e della natura, un dialogo rispettoso e formativo, indispensabile per tutti, in particolar modo per gli atleti. Parlando del Criterium Interappenninico appena conclusosi, la Zupi amplia la visuale e constata il ritorno di visibilità e turistico che un accadimento sportivo può ingenerare in un territorio, soprattutto se dell’entroterra regionale appenninico. Lo definisce un vero e proprio ingresso alla visibilità, evidenzia la ricaduta positiva su ogni economia di zona, persino artigianale. Concetto ancora non pienamente compreso, manca la consapevolezza del vigore economico e turistico che un episodio sportivo può ingenerare. Ricoprire ruoli federali implica, la bellezza di poter adoperarsi per concretizzare progettualità migliorative. La consigliera Bianca Zupi punta ad aumentare i tesserati della federazione, per rendere omogeneo il numero di appassionati di sport invernali al numero dei tesserati. Coinvolgere la base porterebbe ad incrementare il peso specifico della Federazione, che contempla tante discipline e tanto ha contribuito allo sviluppo di molte realtà territoriali.
Presente a questo appello sportivo, altresì, Paolo Rivero, nuovo direttore tecnico del settore giovanile. A lui Flavio Roda, Presidente della FISI, ha affidato un ruolo dal doppio ambito d’azione. Il primo è afferente alla gestione della parte agonistica della squadra junior under 20, segue, difatti, le trasferte CONI degli under 18, concretamente le Olimpiadi giovanili. A questo segue una competenza più estesa che va dall’organizzazione dei calendari, regolamenti e rapporti con i referenti di territorio. Tanto minuzioso lavoro, lo porta ad avere una capillare ed oggettiva competenza, tanto da notare che, negli ultimi anni i cambiamenti climatici, fanno saltare il banco delle calendarizzazioni di gara. La diffusa presenza di Rivero in diversi ambiti di competizione, lo porta a comprendere l’importanza di una dotazione impiantistica adeguata, questo scongiurerebbe la sconfitta del fondo. In passato lo sci di fondo possedeva una ramificazione territoriale, ogni piccola valle disponeva delle sue piste ed erano ben ricoperte di neve naturale. La mancanza di forza nell’investire su impianti di innevamento artificiale ne ha ridotto il numero. Oggi l’innevamento artificiale è divenuto prerequisito indispensabile, sia per il fondo che per lo sci alpino. Urge avere località dotate di cannoni sparaneve, un paio per regione. Diversamente si compromette un indotto vitale. Dove si vive di turismo invernale, non si può non investire in tal senso, se non vi è neve, come si può pensare di avere uno sci club? Altro tema toccato e fondamentale attiene alle piste di skiroll, il combinato disposto passa per l’allenamento che si fa per nove mesi l’anno con lo skiroll. Lo skiroll allena allo sci di fondo, ad oggi la preparazione avviene su strada, con rischio a carico dei praticanti e delle società sportive. Realizzare piste skiroll accresce opportunità e porta soluzioni economiche, sportive e sociali. Il direttore tecnico Rivero crede nell’agonismo e nel risultato, che non può prescindere dall’alzamento medio degli atleti in Italia, allargare lo zoom su questo implica una stretta relazione e confronto con i tecnici che sono sui territori.
Il Criterium Interappeninico si può affermare che è stato registrato all’anagrafe dai papà Pino Mirachi e Nunziato di Santo. L’intuizione fu il comprendere che competizioni interregionali avrebbero creato interesse e crescita per tutti a 360°. Ad oggi Mirarchi può rilevare l’esistenza di un circuito che è cresciuto, ambito e che si è consolidato come materia primaria dell’attività. Basti pensare che molti degli atleti usciti dal Criterium hanno avuto convocazioni in Nazionale, si pensi alla Gismondi, al coordinatore nazionale Tommaso Tamburro e a tutti gli altri talenti sportivi del centro sud che, sono emersi grazie a questa pratica sportiva. Mirarchi riflette sul fatto che oggi alla disciplina dello skiroll che, nasce come strumento propedeutico per l’allenamento e muta a strumento sportivo, va evitata la pratica su strada, che per il 90% delle realtà praticanti è tale e va sostituita con possibilità di allenamento e disputa su piste. Ogni azione, in tal direzione, va intrapresa perché ricambiata dagli gli occhi degli atleti che, seppur stremati, a fine gara, sorridono.
Il cuore che ha avuto forte sollecitazioni prima, durante e dopo questo Criteriun Interappeninnico è senza dubbio di Giovanni Izzi, presidente da quasi quarant’anni dell’ASD Sci Club di Terranova di Pollino. In questo primo criterium per il loro territorio ci ha creduto fermamente e genuinamente, manifestazione riuscita sotto ogni aspetto, che ha rilevato, a livello di pubblico, più partecipazione nella seconda giornata di gara. Izzi identifica nella necessità di una più ampia promozione l’avvicinamento a questo mondo. Ogni inizio ha bisogno di spinte e di incoraggiamento. Anche Izzi ha l’obbiettivo di togliere lo skiroll dalla strada.
A macinare chilometri, per questa due giorni di “pattini su strada”, per il bene dello sci di fondo e dello skiroll, anche, Tommaso Tamburro. Il giovane abruzzese, è coordinatore del Centro Sud Italia, componente dello staff tecnico federale con delega agli eventi di prima fascia. Tamburro spiega che si parla più concretamente di Skiroll da quando questa è divenuta disciplina ufficiale nella FISI; per tal ragione, lo skiroll si dota annualmente di un calendario di Coppa Italia e di conseguenza si predispongono calendari regionali. Nel restare fedeli all’attività federale si è accorpato a quello che era l’ambito fondistico dell’intero appennino un circuito di skiroll. La partecipazione è sempre rilevante, fra competizioni estive ed invernali si passa da un minimo di 80 iscritti ad un massimo di 130, questi sono numeri significativi, considerato il calo delle nascite e tenuto conto che il fondo viene praticato, per tradizione, nelle aree meno popolate. Per Tommaso Tamburro l’incarico avuto dalla federazione equivale ad un tesseramento in tutte le società e in tutti i comitati. Conoscere tutte le realtà, porta ad immedesimarsi nelle loro difficoltà, non ultime quelle che scaturiscono dalla mancanza di precipitazioni, alle temperature sempre più ballerine, volta per volta si deve lavorare insieme ai comitati e agli sci club; quindi, non può mancare il supporto della federazione attraverso i suoi incaricati. Bisogna credere nel sistema che può esserci fra i comitati del centro Sud, ci si deve rapportare fra i tecnici, coinvolgere gli atleti, farli sentire parte attiva. Priorità ad obbiettivi comuni, programmazione adeguata, calibrata al cambio di categoria degli atleti che è biennale, questo permette di essere pronti ad affrontare ambiti agonistici. Negli anni ha lavorato e creduto ad incontri tecnici con gli allievi. Oggi la figura di un istruttore, di un preparatore richiede competenze ampie. Con gli atleti ci si interfaccia tenendo conto del loro stato emotivo, nell’ultimo decennio la socialità dei giovani e cambiata. L’allenatore è un accompagnatore, un educatore, gli è richiesta piena consapevolezza dei tanti aspetti relazionali che convergono al mondo dei ragazzi. Formazioni, quindi sempre più strutturate di I° II° III° livello demandate alla federazione, il IV° livello attiene al CONI. Questo a garanzia di strumenti adeguati a operate, tutto senza sostituire scuola e famiglie, auspicabile, sempre, una collaborazione fra le parti. Tommaso Tamburro crede e punta nel lavoro dei giovani tecnici, tutto senza tralasciare l’incontro tra l’esperienza e il nuovo, le formazioni negli anni cambiano e seguono l’evoluzione societaria, metterle a confronto giova alla formazione dell’atleta. Si lasci lavorare l’organigramma giovane di cui si dispone. Soprattutto adesso che ognuno degli incaricati a livello federale crede in obbiettivi comuni ed opera per il loro raggiungimento. Tutto porta ad un l’arricchimento reciproco.
L’ASD Sci Club di Alfedena si è espresso bene in questo Criteriun Interappeninico , i cinque atleti iscritti, Alessia Basile, Silvestri Salvatore, Cannata Juri, Di Vito Gabriele e Policella Nicholas non si sono fatti mancare podi e buoni posizionamenti rendendo orgogliosa l’intera comunità di Alfedena e non solo. La loro preparatrice è Elena Como, una delle recenti patentate della formazione di III° livello, tanto richiesta e poco diffusa fra le donne. La Como desidera far conoscere l’impegno, la fatica e la costanza che viene richiesta ai suoi giovani atleti quotidianamente. Spesso sono piccolissimi, qualcuno dei ragazzi che segue ha 4 anni, quelli più grandi sanno far coesistere scuola, allenamento e catechismo. La loro crescita sportiva si evolve all’interno di una stagione, seppur piccoli fanno rilevare maturità, affrontano allenamenti e trasferte, spesso gravose. Si adoperano convintamente per conseguire il livello tecnico successivo. Il Criterium è una occasione di confronto preziosa per gli atleti.
Il presidente di uno sci club, con ruoli anche federali, non può non tirare le somme dopo un evento, soprattutto se questo annuncia l’apertura di una stagione invernale ormai prossima. Lo skiroll e lo sci di fondo, sono fratelli quasi gemelli, vivono in stratta simbiosi, l’uno corona la pratica e la riuscita dell’altro, i numeri delle partecipazioni lasciano rilevare vicinanza a questo mondo, gli indotti sono ampi, le ricadute positive sono consistenti per i territori, il ruolo sociale ed educativo è tangibile, in una congiuntura societaria spesso preoccupante. Tutto questo sottolinea Arturo Como, come emerso, dalle voci competenti dei presenti a Terranova di Pollino di implementazione delle strutture impiantistiche adeguate. L’impegno personale si fa ogni giorno più forte e invoca un lavoro di squadra. Ai ragazzi dell’entroterra va garantito il diritto di praticare sci di fondo e skiroll, la mia premura è da decenni questa e in tal senso spenderò il mio incarico in federazione. I confronti con la federazione sono costanti. Carlo Dal Pozzo, Presidente della Commissione Fondo, per testimoniare la vicinanza della federazione a tutti i convolti nel Criterium Interappenninico, in special modo agli atleti, essendo lui impossibilitato, ha delegato Arturo Como.
Più nomi, più ruoli e più competenze schierate per la vita dello sci di fondo e dello skiroll, e quindi per la vitalità e la riuscita di tanti attuali e futuri atleti con estrazione Centro Sud Italia.
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