Sociale

Venafro: l’assegno di inclusione e il suo buon utilizzo nel campo del sociale.

Pubblicato: 18-11-2024 - 269
Venafro: l’assegno di inclusione e il suo buon utilizzo nel campo del sociale. Sociale

Venafro: l’assegno di inclusione e il suo buon utilizzo nel campo del sociale.

Pubblicato: 18-11-2024 - 269


L’Ats di Venafro tra i migliori ambiti sociali in Italia per il lavoro svolto con questa misura.

VENAFRO. L’assegno di inclusione è la nuova misura che dal 1° gennaio 2024 ha sostituito il Reddito di Cittadinanza. A differenza di quest’ultima, è una misura di sostegno economico, di inclusione sociale e professionale, condizionata al possesso dei requisiti di residenza, cittadinanza e situazione reddituale del nucleo familiare; è rivolto a persone fragili, nuclei familiari con minori, disabili, ultrasessantenni o con certificazione di presa in carico da parte dei Servizi specialistici.



I beneficiari sono seguiti dai Servizi Sociali, i quali hanno un ruolo centrale nell’attuazione della misura, il cui obiettivo è intercettare il bisogno delle persone, comprendendo quali sono gli strumenti necessari al loro inserimento sociale e lavorativo. In un’ottica professionale si ribadisce la necessità di valutare e agire per affrontare eventuali criticità organizzative che dovessero limitare l’accesso ai diritti dei beneficiari o alla possibilità concreta di un progetto di inclusione. Nello specifico, quest’anno l’ATS di Venafro è stato selezionato tra i migliori Ambiti Sociali per il lavoro svolto con questa nuova misura e Giovedi’ 14 Novembre presso il Palazzo Armieri si è tenuto un Focus Group tra le Assistenti Sociali dell’Ambito Territoriale Sociale di Venafro, un team del Ministero delle Politiche Sociali e un team della Banca Mondiale, orientato ad approfondire il lavoro svolto dall’equipe di Venafro, esaminare le criticità e le problematiche riscontate sulla piattaforma GEPI e proporre eventuali modifiche per lavorare al meglio.A partire da Gennaio presso L’ATS di Venafro, sono state lavorate più di 300 domande, divise tra le Assistenti Sociali le quali hanno provveduto dopo un primo colloquio di analisi preliminare, a stabilire le condizioni di svantaggio e il percorso più adatto per ogni beneficiario. Grazie all’Assegno d’Inclusione sono stati attivati Servizi di prossimità come ADE o SAD, ma anche le attivazioni dei PUC hanno prodotto molteplici risultati. Infatti, molti beneficiari hanno iniziato percorsi di formazione che si sono poi trasformati in percorsi lavorativi. Più precisamente alcuni di loro, sempre con il costante sostegno delle Assistenti Sociali, sono stati selezionati per garantire dei servizi gratuiti alla comunità, come assistenza agli anziani o persone sole. Questi servizi non hanno garantito solo un aiuto pratico, a volte sono stati di grande sostegno per le persone che non avendo una rete sociale ben salda, si trovavano in uno stato di emergenza sociale, che come Ambito non potevamo trascurare e i risultati sono stati evidenti, tanto da ricevere molti ringraziamenti da parte sia dei beneficiari dell’Assegno d’Inclusione, sia dalle persone che ricevevano assistenza. Credo pertanto che una misura come l’Assegno d’Inclusione, se utilizzata nel giusto modo, possa essere d’aiuto non solo ai nuclei che la richiedono, ma anche a tutte le persone fragili che spesso vengono messe in secondo piano.



ASSESSORE POLITICHE SOCIALI COMUNE VENAFRO



ATS VENAFRO


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