COLLI A VOLTURNO. Una tradizione che nasconde la sua nascita nella notte dei Tempi. Il fuoco, elemento essenziale e primordiale che rappresenta Sant’Antonio Abate e la sua lotta continua contro le tentazioni del demonio. Il rito popolare e la canzone in dialetto, simbolo del culto di un Santo a Colli a Volturno. Una tradizione che va ormai avanti da ben sedici anni e anche per il 2025 e’ stata promossa dall’Associazione socio culturale “Forza Giovane” che da giovedì 16 gennaio a domenica 19 ha promosso quattro serate di festeggiamenti in paese all’interno di una tensostruttura coperta e riscaldata allestita in Piazza Anfiteatro.Il momento piu’ atteso, come sempre, e’ stato quello dell’accensione del fuoco sacro, benedetto dal parroco di Colli a Volturno Don Vincenzo Frino. Subito dopo il canto popolare portato alla cittadinanza dalle varie “squadre” o gruppi cantori di Sant’Antonio Abate. Tra questi, molti, anzi moltissimi giovani, la Confraternita ufficiale di Sant’Antonio Abate e il gruppo storico composto da cittadini collesi adulti e cultori di questo patrimonio.
La nostra redazione presente al via dei festeggiamenti ha realizzato un servizio sul rito antichissimo di Sant’Antonio Abate.
Nelle interviste:
EMILIO INCOLLINGO – Sindaco di Colli a Volturno
DOMENICO RANIERI – Confraternita di Sant’Antonio Abate
ALBERTO RANIERI – Presidente Associazione Socio Culturale “Forza Giovane”
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