Rocchetta a Volturno: la Liberazione e i significati profondi di un Paese Libero ed Unito. Celebrato sotto la pioggia il 25 aprile. Consegnate le medaglie della “Liberazione”.
Rocchetta a Volturno: la Liberazione e i significati profondi di un Paese Libero ed Unito. Celebrato sotto la pioggia il 25 aprile. Consegnate le medaglie della “Liberazione”.
ROCCHETTA A VOLTURNO. Sacrificare la propria vita per la libertà e per l’Unione Nazionale per scacciare il dominio tedesco e per vivere in tranquillità. E’ questo il succo del 25 aprile celebrato anche quest’anno a Rocchetta a Volturno. Purtroppo le condizioni meteo hanno fatto slittare e variare il programma della giornata. Alle ore 10 gli organizzatori delle varie associazioni presenti e l’amministrazione comunale di Rocchetta si sono ritrovati presso il cippo dedicato al partigiano Jaime Pintor. Eroe che ha sacrificato la sua vita in onore della libertà. Qui discorsi di rito degli interventi, tra qui anche il sindaco di Rocchetta a Volturno Teodoro Santilli. Dopo la deposizione di una corona di alloro, ci si è spostati tutti presso il Museo Internazionale della Guerre Mondiali in paese. La cerimonia prevista presso il monumento nazionale di Monte Marrone, è stata svolta all’interno a causa della pioggia battente e della neve caduta in cima. Presenti in museo il Prefetto di Isernia, Fernando Guida, il sindaco Santilli, il presidente della Provincia di Isernia, Lorenzo Coia, e rappresentanti del mondo dell’Arma. Dopo la deposizione di una corona di alloro effettuata all’interno e dopo il toccante discorso del Prefetto, si è passati alla consegna delle medaglie e degli attestati della “Liberazione”, ai reduci, ben sei, che hanno vissuto sulla propria pelle i “cataclismi” e le difficoltà della Guerra Mondiale. Un momento toccante.
Il Prefetto di Isernia Guida e il sindaco Teodoro Santilli
Riconoscimento consegnati a Raffaele De Rita, Carmine di Meo, Giuseppe Di Pilla, Sabatino Fardone, Carlo Pellillo e Alberto Tartaglione. In sala anche i sindaci dei comuni di nascita di questi personaggi che hanno fatto la storia e cioè il sindaco di Macchia d’Isernia Giuseppe Di Pilla, quello di Macchia d’Isernia Mario Stasi e quello di Filignano Lorenzo Coia. Al termine della celebrazione momento musicale con l’esibizione del cantautore collese Emidio Ranieri che ha scritto e realizzato di proprio pugno una canzone dedicata a Monte Marrone.