POZZILLI. L’I.R.C.C.S. Neuromed partecipa ai lavori di ExpoSanità di Bologna (18-20 maggio 2016). Alla ventesima mostra internazionale al servizio della sanità e dell’assistenza, l’Istituto di Pozzilli ha illustrato il Progetto Cyber Brain nel corso del convegno dal titolo “Navigazione chirurgica: chirurgia guidata dalle immagini. Dalla pianificazione alla realizzazione dell’intervento”. Fabio Sebastiano, responsabile del progetto scientifico targato Fondazione Neuromed, Fondazione Neurone e I.E.ME.S.T., ha approfondito il ruolo della neurocibernetica a supporto della neurochirurgia. Cyber Brain rappresenta uno dei potenziali campi di applicazione della tecnologia d’avanguardia al servizio della medicina e in questo caso specifico della neurochirurgia. L’interfacciamento tra cervello e computer apre prospettive fortemente innovative per garantire il necessario supporto agli interventi neurochirurgici in modo da migliorarne affidabilità, precisione e risultati. Cyber Brain, in particolare, approfondisce tutti gli aspetti scientifico-tecnici su protesi neuronali, interfaccia cervello-macchina, strumenti diagnostici e riabilitativi per il trattamento di lesioni cerebrovascolari, post-traumatiche e da malattie neurodegenerative, tecnologie per il recupero neuromotorio, sensoriale e cognitivo; sistemi neuro robotici. Nella stessa occasione l’ing. Sebastiano ha illustrato il progetto SPEL, portato avanti dall’I.R.C.C.S. Neuromed e da Innomed, la start up del gruppo dedicata all’innovazione tecnologica. SPEL è un software dedicato al posizionamento di precisione degli elettrodi nel cervello, procedura che oggi viene usata soprattutto nella terapia del Parkinson.
“Le tecnologie di interfacciamento cervello-computer - afferma Fabio Sebastiano - rappresentano il futuro dello studio delle patologie neurologiche nonché il giusto supporto al miglioramento della qualità di vita delle persone colpite da queste malattie. Anche in questo, come in altri campi scientifici, Neuromed si sta dimostrando motore di innovazione, per il centro-sud Italia, prima di tutto, ma anche per il resto del Paese. Il Polo scientifico Cyber Brain ha l’obiettivo di far dialogare il cervello con il computer. Interpretare i suoi segnali per creare applicazioni mediche innovative al servizio della lotta contro patologie invalidanti come quelle neurodegenerative. Traguardi che si integrano perfettamente nell’idea di una sanità del futuro che sia capace di utilizzare al meglio tutte le risorse offerte dalle ICT. Dalla neuroprotesica alla possibilità di fondere in un unico ambiente tutte le informazioni sul sistema nervoso derivanti dalle varie tecniche di indagine; dalle nanotecnologie ai nuovi biomateriali, proseguendo verso la bioinformatica e la possibilità di intervenire sulle patologie nervose attraverso la neuromodulazione. La piattaforma SPEL permette, inoltre, un mappaggio cerebrale pre-chirurgico, grazie alla localizzazione effettuata con elettrodi subdurali e in profondità. Questo per aiutare il neurochirurgo e la sua equipe nella programmazione dell’intervento, correlando le informazioni elettriche con quelle funzionali e anatomiche del cervello. L’idea in sostanza è di sviluppare piattaforme avanzate di biomeccanica e bionica, favorendo l’obiettivo finale dell’interfaccia uomo-macchina”.