CAMPOBASSO. CasaPound Italia interviene sul caso delle irregolaritá riscontrate in uno stabile destinato a divenire centro d'accoglienza per immigrati nel capoluogo molisano. "Non ci meravigliamo assolutamente nel leggere di irregolarità nei centri d'accoglienza" afferma in una nota Agostino Di Giacomo, responsabile locale del movimento "Giá in passato le cronache avevano riportato di vicende analoghe in merito ad altri tra gli innumerevoli centri d'accoglienza spuntati come funghi sul territorio molisano. Il business dell'immigrazione alimenta un giro miliardario di soldi pubblici in cui molti cercano di infilarsi in ogni modo, aiutati anche dalle procedure previste dai bandi di gara, che prevedono spesso il ricorso ad autocertificazioni per l'attestazione dell'idoneitá delle strutture".
"I risultati della politica dell'accoglienza portata avanti ben oltre i limiti di sostenibilitá di un territorio piccolo e povero come il nostro sono sotto gli occhi di tutti - prosegue Di Giacomo - degrado ed insicurezza, criminalitá ed allarme sociale, con alcune aree delle nostre cittá quali la Stazione di Isernia ormai fuori dal controllo delle forze dell'ordine. A tal proposito, rivolgiamo un appello ai primi cittadini dei comuni presso cui sorgerá il futuro 'centro per rimpatri volontari' di San Giuliano, che giustamente si oppongono al progetto: parlare di 'accoglienza sostenibile' in Molise non è piú possibile, poichè il limite della sostenibilitá é stato da tempo superato, nè l'adesione al progetto Sprar offre maggiori garanzie sul piano dell'ordine pubblico, come i recenti avvenimenti di Bojano, Agnone e Sant'Agapito, per citare solo alcuni episodi di cronaca, dimostrano".
"L'unica soluzione al problema immigrazione in Molise puó venire solo dalla progressiva chiusura dei centri giá presenti, i cui ospiti ricordiamolo sono perlopiú privi dei requisiti per il diritto d'asilo, e quindi destinati all'espulsione dal territorio italiano. Il popolo molisano, dimenticato dal governo nazionale quando si tratta di finanziare strade, scuola e sanitá, non puó pagare il prezzo di un business per l'arricchimento di pochi privati e cooperative".