ROMA. Ha sbaragliato il campo al primo turno Gabriele Gravina. Poco dopo le 14 di oggi, giornata che dovrebbe sancire un cambio epocale per il calcio italiano. Il manager e uomo d’affari è diventato il 42°esimo presidente della Figc con il 97,2% dei voti, un plebiscito vero e proprio che non ha precedenti nella storia delle elezioni della Federcalcio.
“Ringrazio tutti, per il sostegno umano e io supporto di idee. Grazie per la fiducia, con voi voglio cambiare verso e direzione al calcio”. A livello personale, “è il completamento di un percorso umano e sportivo”, dice emozionato. Un’elezione all’insegna dell’unità, “e ora - sottolinea -, per realizzare un progetto che molti hanno definito ambizioso serve la collaborazione di tutti”.
Originario di Castellaneta, pugliese doc, Gabriele Gravina è entrato nel mondo del calcio come artefice della bella favola del Castel di Sangro negli anni Ottanta e Novanta. Poi la carriera di dirigente interno alla Figc fino all'elezione nel 2015 a capo della Lega Pro.
Laureato in giurisprudenza, docente nei corsi di Management Sportivo e Organizzazione e gestione di eventi sportivi presso l'Università degli Studi di Teramo, Gravina ha una formazione economica e dirigenziale che viene anche dall'esterno dei palazzi del pallone ed è stato a lungo anche manager inserito nel mondo del credito. Ora tocca a lui risollevare la storia del calcio italiano, in netta ripresa anche a livello europeo.