RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO DA PORTAVOCE CONSIGLIO REGIONALE MOLISE MOVIMENTO CINQUE STELLE.
Ieri in Consiglio regionale è stata scritta un’altra brutta pagina della politica molisana. L’assise aveva la possibilità di far risparmiare ai molisani circa 100.000 euro annui, invece non lo ha fatto. Il governatore Toma con l’aiuto della maggioranza ha infatti bocciato la mozione del MoVimento 5 Stelle che chiedeva la decadenza dei 4 commissari liquidatori delle Comunità montane. La liquidazione doveva avvenire a partire dal 2011 e terminare entro il 2013 invece non è accaduto nulla e le Comunità sono ancora lì, enti in teoria importanti, ma ormai depotenziati, anzi tecnicamente morti.
In piena continuità con chi lo ha preceduto, quindi con la Giunta di centrosinistra, Toma ha confermato l’impianto della ‘struttura commissariale a quattro’ sia al momento dell’insediamento sia a fine 2018 e ha nominato commissari Carlo Antonio Perrella, Giovancarmine Mancini, Pompilio Sciulli e Domenico Marinelli. I primi tre erano candidati con la coalizione di centrodestra alle scorse elezioni regionali, proprio in appoggio al candidato presidente Toma, ma non sono stati eletti; il quarto, invece, è un uomo di centrodestra prima vicino a Michele Iorio e ora proprio a Donato Toma. Tutti loro costano 96.000 euro ogni anno ai molisani.
La mozione M5S chiedeva di designare un solo commissario liquidatore con specifiche competenze in materia, individuato all’interno dell’organico della Regione Molise, senza ulteriori oneri per le casse dell’Ente. Tuttavia la mozione è stata respinta grazie ai voti di Donato Toma, del presidente del Consiglio Salvatore Micone, e dei consiglieri Andrea Di Lucente, Michele Iorio, Paola Matteo, Gianluca Cefaratti, Nico Romagnuolo e Quintino Pallante. Al momento del voto erano invece assenti Aida Romagnuolo, Massimiliano Scarabeo, Antonio Tedeschi, Micaela Fanelli, Vittorino Facciolla, Armandino D’Egidio e Filomena Calenda. In tutto questo, tuttavia, il MoVimento 5 Stelle è riuscito ad ottenere l’obbligo di liquidare le Comunità montane entro fine 2019.
Per ora c’è una certezza: anche questa volta giunta e maggioranza non hanno fatto l’interesse dei molisani.