di Andrea Greco, portavoce M5S in Consiglio regionale del Molise
“L’oscurità non è l’assenza di luce ma la convinzione che la luce non possa più tornare”.
Questo ho detto a Campobasso in piazza, ormai un anno fa. Intorno a noi c’era un affetto indescrivibile: più di una volta mi è capitato di piangere letteralmente insieme a cittadini di cui non conoscevo nemmeno il nome, ma con i quali condividevo il sogno di rendere finalmente il Molise una regione libera da chi ha solo preso da questa splendida terra.
Ma in pochi giorni l’armata di candidati aveva vanificato, per qualche migliaio di voti, il sogno di tanti molisani che riponevano in noi le loro speranze.
A distanza di un anno, Toma non solo non ha fatto nulla di veramente rilevante per il Molise, ma ha addirittura dimostrato di non poter governare in quanto vero e proprio ostaggio politico di una serie di piccoli partitini nati al solo fine di “mantenere” il controllo della Regione per poter spartire incarichi, nomine e lasciare tutto nell’immobile pantano dell’indifferentismo.
A distanza di un anno le azioni “più rilevanti” di Toma e della sua maggioranza si possono tradurre in un vero e proprio affronto ai molisani: spesa per i collaboratori aumentata rispetto al passato, leggi approvate e poi impugnate dallo Stato per incostituzionalità, nomina nelle Comunità Montane di 3 persone su 4 candidate con lui alle scorse elezioni (le stesse Comunità Montane per le quali ora vuole aumentare i fondi). Ha mantenuto in piedi l’Istituto della surroga con conseguente aumento del numero totale dei Consiglieri e consentendo così, a persone non votate dai cittadini, di sedere in Consiglio regionale. Ha confermato tutti i dirigenti scelti dal suo predecessore Frattura, ha mantenuto l’Arpa in regime di commissariamento e stessa sorte è toccata a Molise Acque per la quale, proprio recentemente, ha nominato un suo ex collaboratore al costo di 80.000 euro annui.
Toma ci ha costretti a 4 mesi di esercizio provvisorio sul Bilancio perché non è stato in grado di approvarlo entro dicembre, ha inaugurato, con i suoi Assessori, scuole ancora chiuse e tratti di ferrovie elettrificate ancora da costruire.
Qualcuno direbbe: “agile in scioltezza”.
Insomma, dove non ha agito in continuità con il passato, se possibile, ha fatto anche peggio.
Nonostante tutto questo, anzi anche per questo, noi non molliamo. In questo primo anno di legislatura che ci è stato affidato dai molisani, ci abbiamo messo il cuore e tutto il nostro impegno. A tal proposito, entro maggio faremo un report dettagliato di tutte le nostre attività.
Dal giorno in cui abbiamo messo piede in Consiglio regionale, ce l’abbiamo messa tutta per contrastare ogni nefandezza di questo governo e per proporre dei modelli alternativi di gestione. Ma, aimè, troppe volte siamo stati ignorati da questi signori: per loro la ragione e il buon senso, le esigenze del territorio e dei molisani devono cedere il passo agli equilibri di partito.
Io non mi stanco, noi non ci stanchiamo e siamo pronti a lottare ogni giorno con forza, consapevolezza ed entusiasmo.
Oggi come un anno fa, vi chiediamo di continuare a starci accanto e di volerci bene.
Con il sostegno che non ci state facendo mancare sono sicuro che riusciremo finalmente a ritrovare quella luce e ad uscire dall’oscurità. A realizzare il sogno di tutti noi molisani.