RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO DA VITTORIO NOLA – PORTAVORE CONSIGLIO REGIONALE DEL MOLISE MOVIMENTO CINQUE STELLE
Il presidente del Consiglio regionale, Salvatore Micone, fatica a comprendere il funzionamento della macchina politico-amministrativa che dovrebbe guidare. In merito alla proposta di legge sui tartufi, Micone prova a buttarla in confusione. Mi accusa di aver millantato proposte di legge del MoVimento 5 Stelle quando invece ho parlato di atti, riferendomi alla mozione e all’interpellanza presentate a firma del gruppo del MoVimento 5 Stelle in data 6 e 19 febbraio scorsi. Atti, appunto, dopo quattro mesi non ancora discussi forse perché lo stesso Micone non è in grado di organizzare i lavori al meglio visto che non riesce a calendarizzare la discussione delle proposte in tempi ragionevoli. Inoltre mi accusa di non sapere che mozioni e interpellanze non vanno in Commissione. Non ho mai parlato di atti fermi in Commissione, semmai in tante occasioni ho parlato di Commissioni ferme, ma questo è un altro discorso che, peraltro, affronteremo nelle sedi opportune.
Tuttavia ciò che Micone fatica colpevolmente a comprendere è che una “mera” mozione, come la definisce lui, serve anche e soprattutto ad aprire un dibattito sul tema, a confrontarsi sul problema e sulle soluzioni utili a risolverlo, dal momento che, ed è ciò che più conta, la nostra mozione raccoglie le segnalazioni dei tartuficoltori.
Ben venga una proposta di legge dato che la Regione Molise non rispetta le norme vigenti che disciplinano la raccolta, la coltivazione e la commercializzazione dei tartufi molisani e dato che, al momento, non si conosce l’ammontare della dotazione finanziaria che riguarda gli interventi nel settore e non si conoscono le attività finanziate con tali risorse sin dalla data di approvazione della legge regionale che risale al 2005: sconosciuti sia gli importi sia i destinatari. Non solo. La Regione ancora deve programmare il finanziamento delle attività previste dalla legge vigente e riferite all’anno 2019. Sono questi i punti che tocchiamo con la nostra mozione.
Ma abbiamo fornito anche delle soluzioni dopo aver incontrato tanti tartuficoltori. Bisogna subito individuare e finanziare eventuali progetti pubblici o privati che intendono utilizzare le risorse disponibili sull’apposito capitolo di bilancio; bisogna sollecitare, nelle forme più opportune, la presentazione di tali progetti se questi non fossero al momento disponibili presso le strutture regionali; bisogna istituire un marchio di identità dei tartufi raccolti nel territorio regionale e riferire al Consiglio Regionale circa lo stato di attuazione del progetto ‘Centro di ricerca e sperimentazione per la produzione di piantine tartufigene’, relazionando per iscritto su costi e ricavi e sul raggiungimento degli obiettivi prefissati a medio e lungo termine.
Aspetterò l’arrivo della proposta di legge in Commissione dove suggerirò queste modifiche, ripeto, le stesse suggerite da chi ‘vive con i tartufi’.
In questo anno di Governo a guida Toma-Micone la maggioranza non ha portato in Aula nessuna proposta di legge idonea a migliorare la qualità della vita dei molisani. Il M5S ha presentato molteplici provvedimenti normativi volti a riformare interi settori dell'amministrazione regionale ma, purtroppo, sono da mesi impantanati nelle Commissioni consiliari e sfido il presidente del Consiglio a dire il contrario. Parlo delle stesse Commissioni consiliari di cui Micone dovrebbe essere garante di funzionalità e speditezza. Ma forse chiedo troppo.