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Provinciali Isernia e crisi nel centrodestra. Patriciello: “C’è poco da esultare, ha vinto la sinistra”.

Pubblicato: 27-08-2019 - 330
Provinciali Isernia e crisi nel centrodestra. Patriciello: “C’è poco da esultare, ha vinto la sinistra”. Politica

Provinciali Isernia e crisi nel centrodestra. Patriciello: “C’è poco da esultare, ha vinto la sinistra”.

Pubblicato: 27-08-2019 - 330


RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO DA ALDO PATRICIELLO.

VENAFRO (IS), 27 AGOSTO 2019Sulle ultime elezioni provinciali a Isernia ho letto in queste ore rivendicazioni politiche e ricostruzioni dei fatti a dir poco fantasiose. Un vecchio modo di fare e intendere la politica, insomma: intestarsi una vittoria per nascondere una sconfitta. Perché, al di là delle dichiarazioni estemporanee e miopi che lasciano il tempo che trovano, credo sia chiaro a tutti che a vincere è stata la sinistra. Ma per vincere occorre sempre qualcuno che perda.

E in questo caso, a perdere, è stato il centrodestra, o quanto meno quella parte che, violando l’accordo raggiunto sul nome di Ianiro, ha finito per votare il candidato votato dall’intera sinistra, la cui compattezza è stata determinante ai fini dell’esito elettorale. Niente contro il neo-Presidente Ricci, cui ho già rivolto gli auguri di buon lavoro, ci mancherebbe. Ma c’è poco da esultare, a mio avviso: la fuga in avanti di chi è venuto meno ad un accordo è una brutta pagina politica, un atteggiamento che risponde più a logiche personali che non all’interesse politico del centrodestra. In tali occasioni serve estrema chiarezza: il modello con cui ha agito in questa occasione Forza Italia è un modello che non mi appartiene.

Per il futuro niente sarà più come prima. E bene ha fatto Niro, a cui si deve riconoscere il grande lavoro che sta svolgendo sul territorio – come anche il Presidente Micone -, a chiedere spiegazioni. Lo dico come semplice cittadino, come esponente del partito nonché come parlamentare europeo di questo territorio, eletto grazie alle tantissime preferenze che mi hanno consentito di essere il secondo più votato d’Italia, dopo Berlusconi, e non perché semplicemente baciato dalla fortuna”.




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