COLLI A VOLTURNO. (LE AZIENDE INFORMANO). Da quasi mezzo secolo svolge un lavoro interessante, completamente diverso da quelli comuni e a volte anche pericoloso. La bonifica dei terreni da ordigni bellici o altro è il pane quotidiano del Cavaliere del Lavoro Francesco Zivolo, che con la sua azienda “La Bonifica” opera su tutto il territorio nazionale, non disdegnando a volte commissioni anche fuori dai confini nazionali.
A lui abbiamo fatto alcune domande.
1.Da quanti anni svolge questo tipo di attività e soprattutto da cosa è nata questa idea diversa dalle altre?
R: Svolgo questa attività da quasi mezzo secolo. L’azienda esiste dal 1975, ma io sin da bambino seguivo mio padre che sminava l’Italia e che mi ha insegnato a fare e soprattutto ad amare questo lavoro, che anzi ai suoi tempi, nell’immediato dopoguerra, era una vera e propria missione: moriva tanta gente a causa delle mine inesplose e soprattutto i bambini ne restavano vittime, nella migliore delle ipotesi gravemente mutilati.
2.Che cosa si prova a rendere sicuro un terreno o una città o luoghi da destinare ad opere pubbliche?
R: E’ sicuramente un’importante responsabilità ed una soddisfazione grande. Nonostante siano passati oltre 70 anni dalla Seconda Guerra Mondiale, non è raro ritrovare ordigni e residuati bellici ancora perfettamente conservati e funzionanti. Sapere che il territorio italiano torni ad essere sicuro attraverso il progredire della bonifica, è la più grande gratificazione. Fa sempre sconcerto quando ancora oggi accadono incidenti per l’esplosione di vecchi ordigni che emergono all’improvviso, ad esempio mentre si coltivano i campi e questi episodi dimostrano che la bonifica è ancora di vitale importanza.
Non a caso dal 2015 è obbligatoria per legge, è parte integrante della normativa per la sicurezza sui cantieri.
3.Che tipo di attrezzature utilizzate per bonificare ampie aree da ordigni esplosivi?
R: Utilizziamo magnetometri e cercamine di provenienza germanica e georadar, apparecchiature che richiedono specifiche competenze e appositi brevetti rilasciati dal Ministero della Difesa.
4. La sua lunga carriera ha portato anche ad un bel riconoscimento, quello di Cavaliere, c’è qualcuno che vuole ringraziare e che lo ha sempre sostenuto?
R: si, un riconoscimento per meriti verso il territorio italiano, ma anche per aver avuto una condotta irreprensibile nel corso di questi 45 anni di attività: ad esempio non ho mai cambiato Partita Iva! Devo ringraziare persone che non ci sono più, ma che hanno segnato il mio destino lavorativo, in primis mio padre.
Ringrazio mia moglie - mia collaboratrice da sempre - perché in fondo è vero: dietro ad un grande uomo (quale non è detto che io sia!) c’è sempre una grande donna. E ovviamente tutte le persone che da tantissimi anni lavorano al mio fianco.
5.Quanti dipendenti conta attualmente la sua azienda?
R: Attualmente i dipendenti del gruppo sono oltre venti, impegnati in cantieri sparsi un po’ ovunque, dalla Puglia, alla Sicilia al Veneto al Lazio. Sono persone di fiducia che per la maggior parte lavorano con noi da tanti anni. Si può davvero dire che siamo una grande ed impegnativa famiglia!
6.Qual è il lavoro svolto in questi anni che ritiene più importante?
R: Questa è una domanda a cui è difficile rispondere senza fare un lungo elenco, perché ci sono lavori importanti per grandezza, altri per quantità di ordigni ritrovati, altri ancora per le opere pubbliche alle quali sono stati propedeutici.
Diciamo che la bonifica di Montecassino, durata più di 10 anni, è stata un’impresa colossale; non posso dimenticarla anche per il ritrovamento dei resti di un soldato tedesco per il quale ho ricevuto un encomio per averlo restituito alla Patria. La variante di Valico (il tratto appenninico dell’Autostrada A1 Milano Napoli); le risorgive del Timavo, in provincia di Trieste, dove sono stati rimossi circa 300 ordigni di ogni genere e tipo;
il ritrovamento di 24 ordigni ad Aprilia; la rimozione di una bomba d’aereo con 130 chili di esplosivo nella stazione di San Felice, in provincia di Modena…e insomma l’elenco è davvero lunghissimo.