“Ho ritenuto personalmente necessario presentare in Consiglio regionale un mio ordine del giorno, approvato all’unanimità, sulla crisi del settore edile e soprattutto il mancato pagamento nei termini di legge dei lavori effettuati dalle imprese che sta producendo problemi in ordine occupazionale e di sopravvivenza del settore stesso.
Infatti, molte imprese molisane per i mancati pagamenti e per l’assenza di investimenti, negli ultimi tempi sono state costrette alla chiusura con un calo ulteriore di occupati nell’edilizia, crisi dovuta anche per i pagamenti di opere pubbliche extra ricostruzione post terremoto, dove si registrano di media due anni di ritardi per i fondi che non abbiano subito criticità contabili ed amministrative”. E’ quanto dichiarato da Aida Romagnuolo di “Prima il Molise”.
Questo, ha continuato, perché i fondi non sono stati reimpegnati e reimpostati e quindi i ritardi sono ormai arrivati a toccare i 7 anni essendoci lavori eseguiti addirittura nel 2012 e non ancora pagati. Ma anche, ha proseguito Romagnuolo, per i ritardi di un anno e mezzo dall’istruttoria che viene effettuata dall’Agenzia Regionale Post Sisma (ARPS), il che vuol dire quasi 2 anni dalla realizzazione dei lavori da parte delle imprese, e che comportano problemi rilevanti per le stesse. Inoltre, ha ancora detto Romagnuolo, dei 27 milioni ottenuti dal Cipe, la Regione si è trattenuta la somma di 13 milioni che aveva anticipato a luglio 2018 e con cui erano stati pagati i lavori le cui istruttorie risalivano fino a marzo 2017. Ho chiesto pertanto al presidente Toma, ha concluso Romagnuolo, proprio perchè sono vicino al mondo dell'edilizia ormai in agonia, di farsi garante di interventi immediati atti a velocizzare la fase della spesa e a prevedere anticipazioni di cassa per evitare il tracollo delle imprese. Io aspetto.