La situazione in cui ci troviamo impone scelte immediate per cittadini, lavoratori, imprese in difficoltà. Il Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, ha annunciato l’anticipo di 4,3 miliardi di euro del Fondo di solidarietà comunale per il soccorso alimentare, a cui si aggiungono subito altri 400 milioni di euro. Vuol dire che già oggi i Comuni hanno a disposizione fondi vincolati alla creazione di buoni spesa e alla possibilità di erogare generi alimentari.
Inoltre, grazie al Reddito di Cittadinanza, ci sono 2,5 milioni di italiani che hanno un sostegno fondamentale per arrivare a fine mese, uno strumento adatto anche per sostenere quanti hanno perso improvvisamente fatturato e reddito a causa dell’emergenza. Ora bisogna ampliare la platea dei beneficiari di questa misura e puntare ad un Reddito universale di base.
Il Governo è al lavoro anche per tutelare lavoratori dipendenti, autonomi e professionisti. Come detto, le misure contenute nel decreto 'Cura Italia' sono solo i primi passi. Oltre 11 miliardi di euro sono già stati destinati agli ammortizzatori sociali, agli indennizzi e ai bonus in favore di autonomi e professionisti. Una prima risposta per 11 milioni di cittadini.
È stata estesa la cassa integrazione in deroga all’intero territorio nazionale, a tutti i settori produttivi. Da lunedì 30 marzo i datori di lavoro possono fare domanda e il bonifico arriverà direttamente sull’Iban del lavoratore.
Ministero del Lavoro e Inps si stanno impegnando affinché i pagamenti siano attivati entro il 15 aprile e, se possibile, anche prima. Per la Cassa integrazione ordinaria è già possibile far pervenire le richieste. Le domande per i bonus e gli indennizzi saranno disponibili sul sito dell’Inps dal 31 marzo. Ma ci sono altre misure in arrivo per autonomi e partite Iva.
La cassa integrazione, anche in deroga, per coprire il numero massimo dei lavoratori per il maggior tempo possibile, sarà confermata ma serve uno strumento che non escluda nessuno. Una sorta di Reddito di Emergenza al quale vanno unite una serie di ulteriori misure: tra le principali, il rinforzo della liquidità alle imprese potenziando gli interventi già previsti, stimolando la concessione di credito bancario e prevedendo appositi indennizzi.
Tuttavia, nello stesso 'Cura Italia' (art. 44) esiste già uno strumento utile che concede la possibilità di erogare un reddito a quanti non sono intercettati da altre misure di sostegno e la Ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo, ha già firmato il decreto attuativo che regola il funzionamento del ‘Fondo per il reddito di ultima istanza’.
Con questo strumento, per il mese di marzo diamo un sostegno al reddito pari a 600 euro a lavoratori autonomi e professionisti iscritti alle casse di previdenza privata (es. ingegneri, architetti, commercialisti, avvocati) danneggiati dal Coronavirus. Le domande per ottenere l'indennità potranno essere presentate da professionisti e lavoratori autonomi presso gli enti di previdenza ai quali sono iscritti a partire dal 1° aprile. La stessa ministra ha inoltre annunciato l’impegno immediato del governo per garantire a queste categorie di lavoratori indennizzi di importo superiore.
Questi sforzi vanno contestualizzati all'interno del dibattito europeo con le parole del Capo dello Stato, Sergio Mattarella, e la decisa presa di posizione del premier Conte: è il momento di dire basta agli strumenti di sostegno pensati in un passato troppo lontano e troppo distante dalla realtà attuale. L’Europa deve dimostrare se è all’altezza del momento, di un shock simmetrico che riguarda tutti i sistemi economico-sociali degli Stati membri. Insomma serve una risposta forte e coesa.
Ci troviamo, infatti, davanti alla più grande crisi dal Dopoguerra, quindi le istanze sono tante. Il Governo è al lavoro per dare risposte ad ognuna di esse partendo da chi è più in difficoltà, seguendo il ‘faro’ della Costituzione che all’articolo 38 impone prima di tutto allo Stato di assistere qualunque cittadino sprovvisto dei mezzi necessari per vivere e sopravvivere.