In data 29 maggio 2019, le scriventi Organizzazioni Sindacali, in relazione alla grave crisi che investe il trasporto pubblico locale in Molise e che da decenni attende quella profonda riforma del settore in grado di assicurare ai cittadini un sistema della mobilità efficiente, coordinato ed integrato, chiesero ed ottennero l’attivazione di un apposito tavolo prefettizio alla presenza delle Istituzioni regionali e dell’Associazione Datoriale Anav.
Dopo una serie di incontri e che videro la presenza di rappresentanti delle imprese e dell’Amministrazione Regionale oltre che ovviamente delle stesse organizzazioni sindacali rappresentate anche dalle rispettive Segreterie Nazionali, accogliendo una proposta di mediazione avanzata dalla stessa Istituzione Prefettizia, vennero fissate apposite riunioni da tenersi e concludersi entro il 31 luglio 2019.
Nonostante l’espletamento delle stesse tenutesi peraltro solo a seguito di ripetute sollecitazioni da parte della Prefettura, non emersero novità sostanziali in grado di favorire la risoluzione delle problematiche sollevate all’epoca dalle Organizzazioni Sindacali regionali ovvero:
Mancanza di pianificazione e programmazione del settore trasporti;
Ritardi inaccettabili per attuare una vera riforma regionale del trasporto locale che porti al superamento in tempi rapidi del sistema annoso delle concessioni e delle continue proroghe, all'affidamento dei servizi attraverso regolari procedure di gara, e alla riduzione dell’ingente numero di imprese che operano nel settore (circa 30);
Sistematici ritardi e, in alcuni casi addirittura la mancata corresponsione delle retribuzioni ai dipendenti che operano nelle imprese di trasporto locale sia urbano che extraurbano; Fenomeni imputabili, secondo le imprese di trasporto locale e le stesse amministrazioni comunali, al mancato trasferimento di risorse da parte della Regione Molise;
Eccessiva vetustà dei mezzi in circolazione e in alcuni casi violando persino Leggi dello Stato (cfr. Divieto di circolazione autobus Euro “0” M2 M3 - art.1 c.132 Legge 190/2014);
Aspetti legati alla sicurezza dell’esercizio nonché alla presenza di numerosi stalli e fermate non a norma anche in tratti di strada altamente pericolosi;
Per tali motivi ai quali si aggiunsero anche la sussistenza in Molise delle peggiori condizioni normative e retributive applicate ai lavoratori del settore nonché l’assenza nelle 29 realtà aziendali (unico caso in Italia) di una contrattazione integrativa, le scriventi Segreterie Regionali hanno proclamato tre giornate di sciopero e di mobilitazione rispettivamente nei giorni 25 ottobre 2019 (4 ore) – 19 novembre 2019 (24 ore) – 16 dicembre 2019 (24 ore) determinando l’astensione dal lavoro per tutti gli autoferrotranviari delle aziende private operanti nella regione Molise.
Al termine di queste iniziative di mobilitazione, si registrò lo scorso 20 gennaio 2020, un ennesimo tentativo di mediazione da parte delle Prefettura di Campobasso che al fine di affrontare in maniera costruttiva le tante criticità del settore, decise di convocare le Istituzioni Regionali (Presidente e Assessore ai trasporti) le aziende, le Organizzazioni Sindacali e i rappresentanti degli studenti. Nel corso della stessa riunione venne decisa la costituzione di un tavolo tecnico permanente di confronto tra Regione, Aziende e Sindacati e che si sarebbe dovuto concludere entro il 19 marzo 2020, data preventivamente fissata per una nuova riunione da tenersi sempre in Prefettura.
Nel frattempo il sopraggiungere dell’emergenza Covid-19, oltre ad aver chiaramente e bruscamente interrotto il suddetto tavolo tecnico permanente, ha generato tutta una serie di ulteriori problematiche che hanno, se vogliamo, acuito la già difficile situazione alquanto precaria del sistema tpl in Molise.
Infatti, alle già elencate criticità che hanno costituito le motivazioni delle dichiarazioni di sciopero proclamate in Molise nell’ultimo trimestre 2019, vanno ad aggiungersi le seguenti ulteriori criticità scaturite a seguito dell’emergenza COVID – 19, per le quali c’è stato un intervento quasi nullo da parte della regione:
MANCATO RIPRISTINO DEI SERVIZI – Nonostante le ripetute sollecitazioni non solo delle scriventi Organizzazioni Sindacali ma anche da parte di Sindaci, associazioni di utenti e consumatori e nonostante il progressivo riavvio anche in Molise delle attività produttive, economiche e sociali, il livello e la quantità dei servizi di trasporto pubblico locale garantiti ai cittadini (se si esclude il trasporto urbano, i cui servizi regolari sono stati riattivati peraltro solo di recente) sono fermi ancora al periodo del "lockdown" e all’Ordinanza regionale n. 26 del 2 maggio 2020 e con la quale sono state imposte limitazioni del servizio ai soli collegamenti essenziali all’interno delle seguenti tre fasce orarie: 5.30-8.30, 13.00-16.00 e 18.00-20.00. La riduzione dei servizi e l’introduzione delle fasce orarie, oltre ad accentuare il ricorso da parte delle imprese agli ammortizzatori sociali, ha determinato la rivisitazione dei turni di servizi e l’introduzione di improponibili soste di lavoro in posti sperduti e completamente privi di qualsiasi accessibilità ai servizi, con i lavoratori esposti sia al freddo pungente sia al caldo soffocante;
MANCATA EFFETTUAZIONE DI SANIFICAZIONI PERIODICHE E DI INTERVENTI DI PULIZIA ED IGIENIZZAZIONE GIORNALIERE SUI MEZZI DI TRASPORTO (Operazioni espressamente previste dai DPCM e dalle Ordinanze regionali);
MANCATA SOSPENSIONE DELLA BIGLIETTAZIONE A BORDO DA PARTE DEL PERSONALE DI GUIDA (Sospensione espressamente prevista e ribadita anche dall’ultimo DOCM 14/7/2020 nonché dalle stesse Ordinanze regionali);
MANCATA REALIZZAZIONE DI SISTEMA INNOVATIVI PER LA VENDITA DEI BIGLIETTI/ABBONAMENTI IN GRADO DI FACILITARE LA PRENOTAZIONE DEI POSTI MA SOPRATTUTTO LA LOCALIZZAZIONE DEI MEZZI ED UN ATTENTO MONITORAGGIO E CONTROLLO DEI COSIDDETTI RICAVI DA TRAFFICO DA PARTE DELL’ENTE REGIONE;
FREQUENTI ATTEGGIAMENTI RITORSIVI E PROVVEDIMENTI SANZIONATORI ILLEGITTIMI NEI CONFRONTI DEL PERSONALE CHE SI OPPONE ALLA VENDITA A BORDO DEI TITOLI DI VIAGGIO O A FERMATE ILLECITE IN STALLI IMPROVVISATI E PERICOLOSI (Si registrano multe elevate proprio di recente dall’Anas ai conducenti di autobus proprio per aver effettuato alcune fermate illecite);
INACCETTABILI RITARDI RISPETTO AGLI AMMORTIZZATORI SOCIALI - In relazione al lungo periodo di riduzione dei servizi imposto dalla Regione quasi tutte le imprese hanno attivato le procedure per collocare forzatamente nel cosiddetto "Fondo Ordinario" (ovvero la cassa integrazione degli autoferrotranvieri) e per 18 settimane i lavoratori del settore. Ad oggi inaccettabili negligenze aziendali consistenti nell’aver attivato in ritardo le procedure e nell’aver altresì ritardato la consegna di alcuni documenti essenziali all’Inps territoriali, stanno determinando conseguenze intollerabili per i dipendenti che di fatto dal mese di marzo 2020, non hanno ancora ricevuto le somme a titolo di ammortizzatore sociale;
INGIUSTIFICATE PENALIZZAZIONI ECONOMICHE - A fronte dei consistenti contributi regionali, anche per i km non effettuati, le aziende nel fare richiesta di ammortizzatori sociale, non hanno anticipato l’integrazione salariale, alcune di esse hanno introdotto nel fondo di solidarietà anche quelle ore di mancato completamento della prestazione preesistente all’emergenza e per le quali hanno ricevuto il contributo completo dalla Regione, altre ancora non hanno retribuito le giornate festive per le quali la normativa prevede la retribuzione a carico delle aziende ed infine vi sono aziende che non hanno fatto un’equa ripartizione dell’ammortizzatore sociale.
Per tutto quanto sopra le scriventi Segreterie Regionali proclamano una giornata di mobilitazione con uno sciopero di 4 ore per il giorno 27 luglio 2020 dalle ore 19.00 alle ore 23.00. La proclamazione dello sciopero determinerà l’astensione dal lavoro per tutti gli autoferrotranviari delle aziende private operanti nella regione Molise nel rispetto delle modalità previste dagli accordi attuativi e dalle provvisorie regolamentazioni ed aggiornamenti di cui alla legge 146/90 così come modificata dalla legge 83/2000.
Il personale a terra (uffici - officine) sciopererà le ultime 4 ore della prestazione lavorativa.