Palata si tinge di rosa, focus sull’importanza degli screening con la Lilt.
“Lo screening salva la vita”. Con questo tema si è aperta, lo scorso 2 ottobre, la campagna LILT FOR WOMEN della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori – Associazione Provinciale di Campobasso grazie all’incontro organizzato in collaborazione con l’amministrazione comunale di Palata.
Un evento per sensibilizzare le donne sull’importanza di prevenzione e diagnosi precoce del tumore al seno e per informarle sugli stili di vita salutari da adottare e sulle visite da effettuare a seconda dell’età. La prevenzione è l’arma più efficace a nostra disposizione per combattere uno dei grandi big killer per il mondo femminile.
Il sindaco Maria Di Lena ha aperto i lavori del convegno informativo sulla prevenzione oncologica, con l’invito a fare prevenzione e con l’impegno dell’attuale amministrazione a promuovere l’informazione.
La dottoressa Enza Scica, invece, ha portato esperienze di vita vissuta da medico di base per far capire alle numerose donne presenti quanto sia importante la prevenzione per combattere la malattia oncologica.
“Non dobbiamo lasciare nulla al caso – ha affermato il dottor Giovanni Fabrizio, Vice-Presidente e figura storica della LILT CB – dobbiamo affidarci alla prevenzione che rimane determinante nella nostra vita. Spesso il sintomo è tardivo, perciò non aspettiamo il sintomo ma anticipiamo la risposta, facciamo prevenzione primaria e secondaria”.
E poi l’appello a partecipare agli screening sull’intero territorio messi in atto dall’ASREM in collaborazione con la Regione Molise e che ad oggi sono di tre tipologie: screening del cancro del colon retto, screening del cancro al seno e screening della cervice uterina. Gli screening per la diagnosi precoce, presentati dal dottor Franco Carrozza, Responsabile del Day Hospital Oncologico al San Timoteo di Termoli, permettono una riduzione della mortalità che per il cancro alla mammella e per quello del collo dell’utero raggiungono anche il 50 per cento. L’impegno per l’immediato futuro del dottor Carrozza è riuscire a convincere le istituzioni regionali per ampliare il range dell’età dei soggetti che possono essere sottoposti agli esami diagnostici gratuiti.
Ma il focus è stato centrato anche sulla prevenzione primaria. “Il tumore della mammella – ha affermato la dottoressa Carmela Franchella, Presidente della LILT CB – è estremamente diffuso. Una donna su otto ha vissuto questa esperienza e nel corso degli anni si è lavorato molto sul livello di sopravvivenza, ma con la prevenzione e con tutti gli strumenti diagnostici e terapeutici che abbiamo a disposizione dobbiamo impegnarci affinchè la vittoria contro questo male raggiunga il più possibile il cento per cento”.
Un impegno portato avanti dalla Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori con tutte le iniziative di prevenzione primaria che passano dalla lotta al tabagismo, alla lotta all’abuso di alcool fino ad arrivare alla adozione di corretti stili di vita dove alimentazione e attività sportiva la fanno da padrone. E tutte queste attività sono presenti nei tanti progetti messi in campo dalla LILT CB illustrati dalla Presidente Franchella.
E proprio nel mese di ottobre all’interno della Campagna Nastro Rosa la LILT di Campobasso promuove LILT FOR WOMEN sull’intero territorio con numerose iniziative tra cui visite senologiche e ginecologiche gratuite presso gli ospedali di Termoli e di Campobasso, soprattutto per le donne che rimangono fuori dalle fasce dello screening regionale.
E l’appuntamento di quest’anno è ancora più importante perché occorre recuperare il tempo perso nella pandemia da Covid19. “Nel periodo di lockdown – ha concluso la Presidente - più di un milione di esami e di screening in meno si è tradotto nel rallentamento delle visite e nei rinvii di interventi chirurgici. Una drastica riduzione della prevenzione oncologica, dunque, che potrebbe avere una grave ripercussione sulla mortalità da cancro nei prossimi anni. Quindi anni e anni di prevenzione sono andati in fumo a causa di questo periodo di lockdown.
Per questo nel post lockdown, cioè adesso, è importante recuperare questo gap e perciò è necessario potenziare il sistema sanitario per i malati di cancro con più mezzi diagnostici e più operatori sanitari”.