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Limitazioni e restrizioni nel centro storico di Isernia, le precisazioni del sindaco Giacomo D'Apollonio

Pubblicato: 09-10-2020 - 381
Limitazioni e restrizioni nel centro storico di Isernia, le precisazioni del sindaco Giacomo D'Apollonio Politica

Limitazioni e restrizioni nel centro storico di Isernia, le precisazioni del sindaco Giacomo D'Apollonio

Pubblicato: 09-10-2020 - 381



 

ALCUNI CHIARIMENTI DAL SINDACO E DALL’ASSESSORE ALLE ATTIVITÀ PRODUTTIVE E POLITICHE PER IL CENTRO STORICO

ALCUNI CHIARIMENTI DAL SINDACO E DALL’ASSESSORE ALLE ATTIVITÀ PRODUTTIVE E POLITICHE PER IL CENTRO STORICO

In merito alla recente ordinanza sindacale e ai comprensibili malcontenti dei titolari dei locali del centro storico, si rendono necessarie alcune precisazioni.

Tale ordinanza è frutto di una doverosa presa d’atto, da parte dell’amministrazione, della difficile situazione che interessa la zona del centro storico nelle ore notturne e che, dal mese di giugno, comporta continue segnalazioni, esposti e chiamate alle forze dell’ordine e alle autorità sanitarie da parte dei cittadini residenti.
Un esposto in particolare, sottoscritto da numerosi abitanti di questa zona, indirizzato al Prefetto e al Sindaco, ha reso necessaria l’assunzione di alcuni provvedimenti per consentire una pacifica convivenza tra attività e residenti, il rispetto delle più elementari regole e la consapevolezza di essere ancora in emergenza sanitaria.

Nei giorni scorsi, infatti, la questura, ha disposto una intensificazione dei controlli nell’area in questione, elevando diverse sanzioni e riscontrando di fatto una situazione di degrado dinanzi alla quale il Comune è chiamato ad intervenire per quanto di competenza.
A distanza di pochi mesi dovrebbe essere ancora evidente a tutti come, quest’anno, complice anche il lockdown dovuto all’emergenza sanitaria ancora in corso, l’amministrazione abbia cercato di fare quanto nelle proprie possibilità per promuovere una movida sicura, comprendendo appunto l’assoluta necessità per i titolari di recuperare il periodo di chiusura forzata e riprendere quanto prima l’attività.

Misure e valutazioni straordinarie, con un altrettanto straordinario lavoro da parte del servizio comunale preposto alla concessione, al controllo, e alla viabilità, hanno consentito di autorizzare un considerevole numero di dehors in tutta la zona, l’immediata riapertura e riorganizzazione del mercato settimanale alla fine del lockdown, nonché, per la prima volta, l’istituzione di una zona a traffico limitato sperimentale con personale addetto, proprio per agevolare la frequentazione di queste attività in sicurezza da parte degli avventori nel periodo estivo.
L’amministrazione è altresì al lavoro per sottoporre alla giunta, già nella seduta odierna, una delibera che proroghi l’esenzione della Tosap fino al 31 dicembre.

Iniziative fortemente volute, concordate e accolte con entusiasmo dalle attività stesse e dagli avventori ma che, come sempre accade, comportano anche opinioni contrastanti e un’altra faccia della medaglia.
Non è di certo colpa dei titolari dei locali se si assumono comportamenti disdicevoli e irrispettosi e se i vicoli e gli ingressi delle case del centro storico diventano preda di giovani fuori controllo ma, sicuramente, la collaborazione da parte di queste attività nel rispettare e far rispettare, nei limiti del possibile, alcune semplici regole di civile convivenza, possono servire a limitare il problema pur non rinunciando al divertimento e allo svago. Da parte del Comune, infatti, la tutela delle attività deve andare di pari passo con la tutela dei residenti, degli avventori e dei luoghi. Impresa non semplice che richiede la comprensione e la collaborazione di tutti.

Sanzionare ogni attività, ad esempio, per il mancato rispetto dell’orario di chiusura o di diffusione sonora, la mancata pulizia degli spazi o di rispetto della superficie concessa, il mancato controllo sulla vendita di alcol ai minori e così via, significherebbe, qualora queste violazioni reiterate venissero riscontrate dalle forze dell’ordine ormai in costante attività nel centro storico, costringerle alla chiusura o, quanto meno, a farsi carico di una pesantissima ammenda.

Motivo per il quale si è cercato di evitare il peggio, ribadendo gli obblighi di legge e le disposizioni da sempre vigenti, che di certo sono già note e rispettate, e ponendo alcune limitazioni come il divieto di utilizzo del vetro e quello di vendita da asporto di alcolici dopo le 24 che possono essere comunque consumati negli spazi oggetto di concessione.

L’orario di chiusura, invece, non subisce di fatto alcuna sostanziale modifica, in quanto ha interessato esclusivamente gli ultimi due fine settimana del mese di settembre e soltanto per un’ora.

Si ricorda, a tal proposito, che l’orario di chiusura stabilito e vigente dal 2017 è già fissato alle ore 2:00 dal lunedì al giovedì, dal mese di giugno al mese di settembre. Dal mese di ottobre invece entrerà in vigore il nuovo orario con chiusura all’1:00 dal lunedì al giovedì e alle 2:00 dal venerdì alla domenica, anch’esso previsto dall’ordinanza n. 3 del 2017.
Si precisa altresì che gli eventi e le manifestazioni annullate di recente, non sono mai stati oggetto di valutazioni da parte dell’amministrazione e degli assessorati di riferimento, ed avrebbero interessato l’ente esclusivamente dal punto di vista gestionale, pertanto, risultano evidentemente annullati per ragioni che non provengono da scelte di questa amministrazione.

L’amministrazione rimane sempre disponibile, come avvenuto nei mesi scorsi con un quotidiano e diretto dialogo anche con le singole attività, a qualunque tipo di confronto costruttivo con i titolari e i cittadini. Pertanto, prendendo atto della recente richiesta pervenuta al Comune da parte dei titolari di 12 attività del centro storico, comprese alcune di ristorazione che di fatto non sono interessate dall’ordinanza in questione, nei prossimi giorni sarà convocato un incontro con una delegazione delle suddette attività.

Il sollecito a mezzo stampa di questa mattina appare pretestuoso se si considera il lasso di tempo intercorso, soprattutto dal momento che alcune di queste attività hanno già avuto modo di confrontarsi direttamente con l’amministrazione, anche al fine di individuare la disponibilità di tutti ad un incontro.




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