Cronaca

Unilever: Antonio Martone accusa. “L’Azienda ha confronto solo con una parte del sindacato. Escluse le Rsu e la Cisal del Molise”.

Pubblicato: 29-10-2020 - 978
Unilever: Antonio Martone accusa. “L’Azienda ha confronto solo con una parte del sindacato. Escluse le Rsu e la Cisal del Molise”. Cronaca

Unilever: Antonio Martone accusa. “L’Azienda ha confronto solo con una parte del sindacato. Escluse le Rsu e la Cisal del Molise”.

Pubblicato: 29-10-2020 - 978


RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO DA ANTONIO MARTONE – CISAL MOLISE

Per nulla sorpresi, ma piuttosto rammaricati per l’ennesimo atto perpetrato dall’azienda in spregio dei più elementari diritti sindacali e di rappresentanza democratica, condividiamo attraverso questo comunicato quanto appreso direttamente dai lavoratori: a quanto pare Unilever, con metodi che vorremmo definire “carbonari” e di certo senza far ricorso a convocazioni ufficiali (qualcuno ha visto la convocazione in bacheca?) e ordini del giorno, ha chiamato a sé una parte del sindacato e Federchimica, “dimenticando” le RSU e la CISAL Molise.

Sarà un caso, ma il periodo autunnale porta convinzioni nei responsabili Unilever che le regole delle relazioni industriali possano reggersi “come sui rami le foglie d’autunno”. Infatti nell’autunno dell’anno 2019 ci fu l’accordo sull’industria 4.0 in un incontro che escludeva Pozzilli, la sua RSU e l’Organizzazione Sindacale Cisal. In questi giorni il copione si ripete: a distanza di un anno Unilever, in merito alla vertenza sulla chiusura dello stabilimento di Pozzilli, convoca in segreto una riunione e si permette di tenere fuori la RSU legittimamente eletta dai lavoratori e – guarda caso - l’Organizzazione Sindacale Cisal.

È davvero avvilente assistere a questo teatrino che svilisce ancora una volta il ruolo delle RSU e dei lavoratori. Ma Unilever deve farsene una ragione: le regole sulla rappresentatività sono chiare e non si improvvisano, sono i lavoratori a decidere da chi farsi rappresentare!

Se l’azienda con questa manovra di basso rango pensa di fiaccare la nostra resistenza, si sbaglia. Di fatto non fa altro che rinforzare la nostra determinazione. Non lasciaremo impunita la violazione delle regole e soprattutto non accetteremo in silenzio il perpetuarsi dell’ennesimo tentativo da parte dell’azienda di sfuggire alle domande scomode sul futuro della fabbrica che ancora oggi – dopo 12 mesi di evasività - attendono una risposta. Questa infatti sembra essere la finalità dell’ennesima offesa alla rappresentatività democratica: estromettere le RSU e la CISAL dagli incontri segreti per evitare di essere messa alle corde sulla latitanza dimostrata in questi mesi in merito al destino di Pozzilli.

La Cisal Molise ritiene che l’errore ripetuto abbia natura dolosa e per questo motivo attraverso il Segretario Regionale Antonio Martone ha chiesto al Segretario Nazionale Giuseppe Graniti di avviare il procedimento giudiziale nei confronti di Unilever Italia Manufacturing srl per comportamento antisindacale, denunciando la violazione dell’artico 28 dello Statuto dei Lavoratori.

Non si tratta di una mera azione legale, bensì di un atto dovuto per combattere l’evidente tentativo di imbavagliare le RSU e la CISAL, un atto dovuto a difesa del diritto di rappresentanza che peraltro dovrebbe vedere tutte le Organizzazioni Sindacali unite nel rispetto della dignità dei lavoratori e dei loro diritti.

Chiediamo per questo il sostegno morale di tutti i lavoratori e delle altre Organizzazioni Sindacali a questa nostra iniziativa in difesa della rappresentanza e della democrazia sindacale, senza divisione alcuna. Contrastiamo l’ennesimo tentativo dell’azienda di nascondere e “annacquare” la verità.

                                         Antonio Martone


 




 

COMUNICATO

A Tutti i Lavoratori dello stabilimento Unilever di Pozzilli e dell’indotto.

A Tutti i Molisani.

Siamo tornati in piena crisi sanitaria. Si respira di nuovo aria pesante in tutto il Paese.

Ci troviamo di fronte ad una emergenza senza precedenti e siamo tutti impegnati a difendere noi stessi e i nostri cari dall’invasività di un nemico difficile da combattere che in questi ultimi tempi sta mettendo a dura prova anche il nostro Territorio.

Le uniche armi sembrano essere la prudenza e l’unione di intenti. Con grande rispetto per questa sciagura planetaria, da questo piccolo paese del Molise ci permettiamo di riprendere il filo del nostro discorso sul futuro della fabbrica di Pozzilli.

Lo facciamo soprattutto per quei lavoratori che ogni giorno ci rappresentano il proprio stato d'animo, il proprio pensiero, il proprio disagio per un futuro incerto.

Non è più un mistero che Unilever ha pianificato il percorso che porta ad abbandonare Pozzilli. NON In tempi non sospetti la Cisal rilevò che “Per Unilever, Pozzilli è un capitolo chiuso perché la sua chiusura è meno costosa e difficile di Casalpusterlengo. Lo dicono i numeri (e purtroppo anche i fatti recenti): meno lavoratori, popolazione più anziana, territorio da incanalare con facilità in percorsi illusori e privi di fondamento. Popolazione che per differenza generazionale è più facile da dividere

Intanto riconfermiamo, senza il timore di essere smentiti, che se Unilever avesse avuto davvero un progetto alternativo per Pozzilli, lo avrebbe dovuto presentare da tempo. E, invece, a novembre 2019 (una anno fa!), colta impreparata dalla nostra azione, l’azienda ha prima negato e poi letteralmente inventato non una, ma tante soluzioni con l’unica finalità di prendere tempo. E ha avuto ragione della nostra debolezza e della nostra ingenuità: si è presa tutto il tempo che le serviva.

Atteniamoci ai fatti: se Unilever avesse davvero voluto creare le condizioni per un rilancio di Pozzilli, avremmo assistito ad un altro percorso, ben diverso da quello che abbiamo fatto negli ultimi dieci mesi, durante i quali siamo stati spettatori (paganti) di acrobatici cambiamenti di prospettiva, dalla plastica alle batterie per le auto elettriche... quanta fantasia!

Intanto i lavoratori hanno continuato a contribuire ai risultati aziendali con la loro proverbiale Professionalità, con Resilienza e senso di responsabilità. Lo hanno fatto nonostante l’incertezza, nonostante la “sonnolenza” o forse dovremmo dire l’indifferenza dei Vertici Unilever che hanno sospeso qualunque contatto con il sindacato e con le istituzioni (ultimo incontro ufficiale: luglio 2020).

 

In silenzio imbarazzante e sprezzante delle ragioni dei lavoratori, la Cisal continua, indoma, a chiedere chiarezza. I lavoratori hanno il diritto di capire cosa sta succedendo. Hanno il diritto ad essere trattati con rispetto. È in gioco il futuro loro e delle loro famiglie.

La Cisal chiede ad alta voce che la Unilever renda conto del mancato rispetto delle tempistiche che essa stessa aveva annunciato al Mise. E soprattutto chiede di sgombrare definitivamente il campo da false promesse e giochi di prestigio: Unilever dica chiaramente, una volta per tutte, che non ha alcuna intenzione di mettersi a riciclare plastica in un impianto che produce detergenti liquidi.

La Cisal chiede che si smetta di giocare (sulla pelle dei lavoratori) con ricorrenti voci di ipotetici incontri e/o telefonate fatte tra direzione del personale di Roma e qualche sigla sindacale ben selezionata in base a improbabili criteri di affidabilità (salvo poi raccontare delle telefonate riservate a tutti i lavoratori e prestarsi al solito gioco al rinvio... fatto sempre sulla pelle dei lavoratori).

Queste stesse voci lasciano intendere che si sta pianificando un incontro addirittura a febbraio 2021. Nel frattempo buon Natale e felice anno nuovo a tutti. Siamo veramente sconcertati da questa totale mancanza di rispetto per i lavoratori. Di fronte a un simile comportamento e a difesa della dignità dei lavoratori e del territorio, la Cisal si dice pronta ad agire, concordando con i lavoratori tutti un percorso di protesta e di contestazione.

Ad ognuno le proprie responsabilità!!

 

     Antonio Martone   




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