Al crescere dell’allarme destato dalla situazione legata al Covid-19 deve crescere anche l’attenzione riservata alla scuola, per evitare che un eventuale nuovo lockdown generalizzato possa tornare a penalizzare ancora una volta bambini e ragazzi, impattando gravemente su una situazione già particolarmente delicata quale è quella dell’impatto della pandemia sui minori. In veste di Garante regionale dei diritti della persona, dall’insorgenza del Coronavirus ad oggi sono sempre intervenuta per tutelare il più possibile un diritto fondamentale di bambini e ragazzi: il diritto di vivere la scuola nella sua pienezza, con il confronto diretto con insegnanti e gruppo dei pari. Sono state numerose le proposte e le iniziative intraprese in questa direzione. Oggi queste stesse istanze sono state fatte proprie dalla rete nazionali dei Garanti per l’Infanzia e l’Adolescenza, di cui faccio parte, che chiede al Governo e alle Regioni azioni mirate e risorse adeguate per consentire l’analisi dell’impatto della pandemia sui minori e consentire una programmazione per fronteggiare le conseguenze.
Di quanto elaborato di comune accordo, mi faccio portavoce per quel che concerne la realtà molisana, divulgando qui di seguito integralmente il documento stilato dalla rete dei Garanti nazionali.
“Certamente si espande la preoccupazione per la diffusione del Covid -19 nelle nostre vite e nei nostri luoghi quotidiani. Ma questa ansia che ci colpisce tutti ha un potere molto più grande su individui che si stanno formando.
La scuola è purtroppo diventata il luogo degli annunci, delle varie ordinanze spesso in conflitto tra loro che hanno come unico risultato quello di essere moltiplicatori d’ansia.
Su questo tema la rete dei Garanti si è riunita per portare un contributo ed offrire un punto di vista omogeneo su una situazione che rischia di lasciare inascoltati i principali attori di questa realtà: gli alunni e le alunne
L’impatto di questa situazione può essere particolarmente destabilizzante sul benessere mentale di tantissimi bambini, soprattutto, ma non solo, per chi già soffre di determinate problematiche.
Riteniamo opportuno tutelare la salute fisica, ma dobbiamo altrettanto porre attenzione alla loro salute mentale.
I bambini e gli adolescenti, che dai dati attuali sono maggiormente risparmiati dal virus dal punto di vista fisico, non lo sono per quanto riguarda il loro benessere psicologico ed emotivo. Essere a casa invece che nelle aule può sembrare poca cosa rispetto alla malattia ma non possiamo nasconderci quanto i bambini abbiano da metabolizzare: l’interruzione delle normali attività, l’improvvisa separazione dagli amici, e, ovviamente, la paura stessa del virus.
Queste difficoltà si aggravano per chi ha fatto finora affidamento su aiuti a scuola, o le cui famiglie stanno affrontando problemi di salute o l’improvvisa perdita del lavoro.
Le scuole hanno compiuto un grande sforzo adeguando e potenziando le loro reti per una trasmissione più efficace delle lezioni on line, hanno costruito tanti progetti per una DAD più strutturata, ma l’andamento della Pandemia, con la sua diffusione e pericolosità e con la prospettata chiusura totale, ha reso inadeguato lo spazio di discussione: su alternanza delle presenze, orari differenziati, trasporti adeguati.
Se l’orizzonte è un lockdown generalizzato, la rete dei Garanti chiede al Governo ed alle Regioni impegno e risorse adeguate affinché, in maniera differenziata, i nostri bambini e ragazzi non debbano sopportare ulteriori disagi.
Se loro dovranno imparare a vivere con delle limitazioni sarà doveroso investire maggiori risorse e competenze sul rilevamento e lo studio dei dati in ambiente scolastico. Si dovrà investire in rapidi sistemi di raccolta dati, analisi e sviluppo di evidenze scientifiche per misurare l’impatto della pandemia sui bambini e sulle loro famiglie, e consentire una programmazione per l’adattamento.
Le restrizioni anti-Covid se non calmierate con adeguati sostegni, diventeranno un acceleratore di diseguaglianze sociali, familiari, individuali e territoriali.
Chiediamo che il distanziamento sociale non diventi distanziamento di classe e per ottenere questo occorrerà lavorare sulla riduzione della povertà e attuare misure di potenziamento assistenziale soprattutto a carattere territoriale.
Chiediamo maggiori investimenti per i ragazzi “fragili” ai quali va assicurata una attenzione “competente”.
Chiediamo infine che la nostra esperienza di Garanti sia il presupposto fondamentale alla costruzione di tutte le azioni necessarie alla protezione delle persone di minore età”.