“Il dramma della violenza sulle donne non può lasciarci indifferenti. In Italia i numeri non lasciano spazio a dubbi: un femminicidio ogni tre giorni, uno ogni due durante il lockdown; quasi 500mila donne hanno perso il posto di lavoro nonostante il blocco dei licenziamenti. Purtroppo la pandemia non ha fatto altro che mettere in luce le debolezze di una società che ancora vive di vecchi retaggi e nuove discriminazioni”.
Il vice-presidente del Consiglio Regionale del Molise, Filomena Calenda, nella giornata contro la violenza sulle donne ha evidenziato gli aspetti più subdoli di un fenomeno che negli ultimi tempi è emerso in tutta la sua gravità.
“Non dobbiamo dimenticare che dietro questo problema si cela un sub-strato culturale che considera la donna in termini di inferiorità – ha spiegato Calenda –. Per contrastarlo è necessario partire da una massiccia opera di sensibilizzazione. Il nostro Molise non è immune a questa tragedia che il più delle volte si cela tra le mura domestiche, nelle relazioni di coppia o negli ambienti di lavoro. Non solo maltrattamenti fisici, ma anche pressioni psicologiche, stalking e mobbing sono tante, troppe, le declinazioni di questo male.
La Regione Molise recentemente si è dotata di una legge, la numero 10 del 17 dicembre 2018, all’avanguardia per quel che concerne la salvaguardia dei diritti delle vittime. Ma occorre uno sforzo in più: è necessario coordinare le azioni di intervento e facilitare l’accesso a enti e strutture che si occupano della presa in carico di donne e minori che subiscono maltrattamenti. Inoltre, nel mio intervento all’incontro organizzato da Azzurro Donna, pongo l’attenzione su una proposta di legge che è già realtà in altre regioni: l’istituzione del cosiddetto Soccorso di Libertà, un fondo per favorire il reinserimento sociale e lavorativo delle vittime. Mi impegnerò affinché questo strumento diventi realtà anche nel nostro territorio.
In ultimo, come ogni anno, in questa giornata particolare vorrei ricordare la figura di Stefania Cancelliere, giovane isernina che nel 2012 fu brutalmente uccisa dall’ex marito. Ai suoi cari – ha concluso Calenda – il mio più caloroso abbraccio e a tutte le donne l’augurio di un futuro senza violenze e discriminazioni”.