Economia

Stellantis, una sfida Europea. La nota di Michele Petraroia

Pubblicato: 23-01-2021 - 365
Stellantis, una sfida Europea. La nota di Michele Petraroia Economia

Stellantis, una sfida Europea. La nota di Michele Petraroia

Pubblicato: 23-01-2021 - 365


Il 21° giorno, del 21° anno, del 21° secolo ha accolto in uno degli stabilimenti automobilistici più competitivi del mondo, John Elkan e Carlos Tavares, tra attestati di fiducia al buio, speranze e apprensioni. L’arrivo a MELFI del Presidente e dell’Amministratore Delegato di “STELLANTIS”, la loro visita agli impianti e gli incontri avuti con dirigenti e lavoratori, segnano un’attenzione, non scontata, che merita di essere apprezzata e sostenuta.

Ovviamente il quarto produttore mondiale di autoveicoli, con sede legale ad Amsterdam e cabina di regia a Parigi, detentore di 14 marchi  e 100 stabilimenti,  sarà chiamato a predisporre un PIANO INDUSTRIALE  in cui saranno riportate scelte strategiche, investimenti, volumi, impianti, modelli di punta, innovazione e occupazione.  Solo allora si potranno comprendere meglio gli scenari competitivi sempre più serrati tra le case automobilitische giapponesi, coreane, cinesi e indiane, da un lato, quelle americane dall’altro, e quelle europee che nel continente col minor numero di abitanti, sono rispettivamente al 1°, 3° e 4° posto, rispettivamente con VOLKSWAGEN ( 10,8 milioni immatricolazioni annue)  Renault-Nissan ( 10,4)  e Stellantis (8,7).

<Gli amici italiani dovranno affrontare un cammino non facile, come tutti nel gruppo...>

Questa onesta dichiarazione di Carlos Tavares si somma alle giuste perplessità circa le ricadute della pandemia sull’economia globale; e per offrire un utile apporto all’innalzamento degli standard di competitività del sistema-territorio, più che lasciarsi prendere dallo sconforto o da facili entusiasmi, è preferibile che il Ministero dello Sviluppo Economico, le Regioni Abruzzo, Lazio, Molise, Campania, Puglia e Basilicata in cui sono insediati i principali siti produttivi di STELLANTIS, e le istituzioni Locali predispongano progetti di propria competenza tesi ad abbattere le diseconomie esterne che incidono sul costo finale del prodotto.  Uno stabilimento modernissimo ed iper-tecnologico ha bisogno di connettersi a corridoi europei veloci, macro-logistica, alta velocità ferroviara, porti, terza corsia autostradale ferma a Macerata sull’A 14, interporti, avvio e collegamento con le tre ZES ( tirrenica, adriatica e ionica). Occorrono servizi pubblici efficienti ( digitalizzazione, trasporti locali, giustizia, contrasto alle mafie, ricerca scientifica, scuola e università, sanità territoriale ).

Questo è il momento in cui il Governo Nazionale, la Regione Basilicata e le Istituzioni Locali hanno il dovere di pianificare l’imponente mole di fondi europei ( 221 miliardi Recovery Fund, Fondi Strutturali 2021-2027, Fondo Nazionale di Coesione, ecc.)  per agganciare il Mezzogiorno al  Nord-Europa. Questa è la sfida da vincere, unendo istituzioni e forze sociali, come fatto in sede di Consulta per il Lavoro Comunale con una nota CGIL-CISL-UIL Melfi.

Melfi, 22 gennaio 2021

                                                                                               Michele Petraroia




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