"Sono stata sempre chiara, limpida, sincera e quindi necessito ribadirlo: sono ostile a questa maggioranza e quindi ho firmato la mozione di sfiducia, perché parte dell'attuale maggioranza non ha nessun interesse a rendere l'Ospedale Vietri di Larino come Centro Covid e, anche perché non garantisce le cure sanitarie a tutti i molisani. Altro che Torre di Babele a Campobasso che, non ho ancora capito a chi interessa, e anche perché non sono mai stata coinvolta su una sola iniziativa o provvedimento".
È quanto dichiarato da Aida Romagnuolo Consigliere Regionale di Fratelli d'Italia. Mai come in questo momento così difficile per tutti i cittadini molisani, ha continuato Romagnuolo, si rende necessario l'apertura dell'Ospedale Vietri di Larino come Centro Covid di tutta la Regione Molise, non solo per gli ormai 450 deceduti e la disperazione dei loro parenti, non solo per le migliaia di contagiati, ma anche a seguito dell'abbandono da parte del M5S che ha vergognosamente dichiarato in aula che il Centro Covid mai si farà a Larino, nonostante il loro partito sia al governo nazionale.
Il bollettino degli ammalati e dei deceduti, ha continuato Romagnuolo, è ormai simile a un bollettino di guerra, anche in considerazione del fatto che ormai non c'è giorno che non si constatano morti.
Credo, ha proseguito Romagnuolo, che ci sia anche un momento nella vita politica di chi ha incarichi nelle istituzioni che, passandosi la mano sulla propria coscienza, se ce l'ha, non si renda conto dei gravissimi danni che sono stati procurati da chi non aveva non solo la competenza, ma soprattutto era inadeguato ad occupare un ruolo e ad affrontare un problema così serio come quello sanitario del Molise.
Personalmente, ha ancora detto Romagnuolo, starò sempre al fronte, perché Larino diventi centro Covid e perché gli ospedali di Termoli, Campobasso, Venafro, Isernia e Agnone, possano riottenere tutti quei servizi che consentiranno ai cittadini molisani di poter nuovamente usufruire di una sanità pubblica così come lo era nel passato.
Oggi, ha concluso Romagnuolo, recarsi in uno dei tre ospedali molisani è come recarsi in guerra con tutti i rischi che ne conseguono, nel senso che si entra vivi e si può uscire morti. Io non mi arrendo.