CONTRIBUTI ALLE IMPRESE PENALIZZATE DAL COVID, FONTANA (M5S): “A 4 MESI DAL SECONDO BANDO, ZERO EURO EROGATI”
La sopravvivenza di centinaia di aziende molisane è a rischio a causa dell'inefficienza della Regione Molise e degli ingiustificabili ritardi delle strutture amministrative.
Nello specifico, stiamo parlando della seconda edizione del bando per le sovvenzioni a fondo perduto, destinate alle imprese molisane che hanno subito gravi cali di fatturato a causa della pandemia.
Dopo il disastro del tristemente noto ‘click day’, la Regione ha bandito altri due avvisi pubblici, approvati dalla giunta il 15 dicembre del 2020 e pubblicati il 12 gennaio 2021. Parliamo di 26 milioni di euro (divisi in due bandi rispettivamente da 12 e 14 milioni), che potevano e dovevano essere già nelle casse delle aziende molisane, ma che tuttora restano inspiegabilmente bloccati in Regione.
A distanza di quasi quattro mesi dalla chiusura del termine di presentazione delle istanze, non stato erogato un solo euro e, addirittura, non è stata inviata alcuna comunicazione alle aziende riguardo agli esiti delle domande presentate. Una incredibile manifestazione di indifferenza nei confronti di chi versa in condizioni di difficoltà. Indifferenza che si accompagna ad una ormai palese incompetenza amministrativa.
Questa volta, l'ente chiamato a gestire l'erogazione dei fondi e a curarne l'istruttoria è ‘Sviluppo Italia Molise’, società le cui quote sono detenute al 100% dalla Regione Molise. Nella prima edizione del bando, passata alle cronache col nome di ‘click day’, la Regione Molise pubblicò l’elenco delle imprese beneficiarie in 28 giorni e inviò loro le pec di accoglimento dell'istanza dopo altri 20 giorni. Paradossalmente la Regione Molise, nonostante le ben note carenze che la contraddistinguono, è stata più performante lavorando in autonomia rispetto ad oggi che, invece, si avvale dell’ausilio di un’intera azienda sub-regionale.
Sviluppo Italia Molise è una società per azioni con 24 dipendenti, che costa ogni anno ai contribuenti molisani oltre 2 milioni di euro. Ciononostante, la partecipata sta procedendo con una lentezza disarmante alla pubblicazione degli elenchi delle istanze ammissibili. Eppure il suo compito, al momento, è limitato ad un mero controllo formale, salvo poi svolgere una successiva verifica documentale. Il risultato è tutt’altro che incoraggiante: ad oggi risultano vagliate appena la metà delle domande presentate. Siamo lontanissimi dalla concreta erogazione dei contributi alle nostre aziende.
Viene da chiedersi di cos’altro si stia occupando la società in house e perché impieghi tutto questo tempo solo per pubblicare la lista degli idonei. Lista aggiornata a singhiozzi.
La straordinarietà della crisi economica che ha interessato le nostre aziende, impone celerità nell'erogazione dei fondi stanziati in loro sostegno. Del resto è scritto nero su bianco nell’oggetto del bando, che parla di sostegno alle imprese colpite dal Covid. Imprese che andavano aiutate immediatamente, nei mesi di chiusura: è questa la logica della politica dei ristori. Non ha senso ristorare le aziende dopo mesi dalla riapertura. Così facendo, chi era in seria difficoltà non ha riaperto: ciò si poteva evitare se la Regione fosse stata celere. Di questo passo, invece, la procedura finirà per concludersi verosimilmente entro il prossimo Natale.
Ma c’è dell’altro: oltre due mesi fa il Consiglio regionale ha approvato all'unanimità una nostra mozione che impegnava la Giunta Toma a programmare un'ulteriore misura a sostegno delle imprese danneggiate dalle ordinanze regionali che hanno imposto la zona rossa, con le relative restrizioni che questa ha comportato. Come prevedibile, il terzo bando finalizzato all’erogazione di contributi a fondo perduto, ovviamente, non è stato neppure predisposto. Del resto, la Regione Molise non è in grado di gestire in tempi ragionevoli neanche l'attuazione di misure già attivate. Figuriamoci se questa nuova azione, approvata in Consiglio regionale, vedrà mai la luce. Sarebbe l’ennesimo atto del Consiglio disatteso dall’esecutivo.
In definitiva è in gioco la sopravvivenza di una importante fetta del tessuto imprenditoriale molisano. Parliamo soprattutto di piccole e medie imprese che, come quelle del basso Molise, hanno tenuto la serranda abbassata anche per tre mesi consecutivi. Lunghi mesi con piccoli imprenditori, dipendenti e famiglie a carico a reddito zero: aziende con i conti in rosso a causa dei costi fissi che, nonostante la chiusura imposta, continuavano a gravare sulle loro casse.
Ancora una volta, i cittadini e le imprese pagano il prezzo dell'inadeguatezza politica ed amministrativa di questa Regione e dei suoi enti strumentali. L’ennesimo fallimento del Presidente commercialista che puntualmente toppa proprio in quella che dovrebbe essere la sua materia di competenza.