Il messaggio emerso durante la serata a 20 anni da quel terribile atto di terrorismo, é stato quello dell'urgenza di educare al valore della Pace partendo dalla famiglia.
S.Angelo D'Alife(CE)- Sabato 11 Settembre 2021 il borgo matesino, nella memoria del 20° anniversario dell'attentato terroristico alle Torri Gemelle (New York-Usa), dopo dieci anni dalla prima Marcia che si svolse nel decennale dell'attentato, che vide la messa a dimora del primo "Albero della Pace" nel Parco del Matese, è nuovamente sceso in piazza per mettersi in Marcia simbolicamente, per ricordare le vittime del terribile attentato. La marcia di quest'anno è stata dedicata anche al ricordo di Gino Strada, fondatore di Emergency, a un mese dalla scomparsa.
La Marcia di quest'anno è stata accompagnata dalla presenza della "Fiaccola delle Pace" ed ha visto gli interventi delle Istituzioni e dei rappresentanti delle associazioni presenti ed è culminata con la messa a dimora della targa di dedica del 1° Albero della Pace nel Parco del Matese, che, come si diceva, fu piantato 10 anni fa.
Dopo dieci anni l'albero, come ben evidenziarto dal Sindaco Michele Caporaso, è divenuto bellissimo e rigoglioso e ha dato i suoi frutti. L'iniziativa è stata patrocinata dal Comune di S. Angelo D'Alife ed è stata promossa dal Movimento Internazionale per la Pace, presente con la Presidente Agnese Ginocchio e i soci del direttivo Gino Ponsillo, Monica Pacelli e Andrea Piotini, in collaborazione con le associazioni locali: Azione Cattolica Italiana (sez. S. Angelo) con il Presidente Angelo Rossolino, Artapart e Smacchia con il referente Michele Vecchio, Respira Matese con la referente Teresa Montenero, Pro Loco Santangiolese con la referente Giovanna Rega e Forum Giovani.
Tra le presenze intrervenute: il Comune di Raviscanina con il vice Sindaco Anna Maria Nassa, il Comitato Civico Raviscanina con la Dott.ssa Maria Gioia Tomassetti, Umberto De Martinis e Giancarlo De Simone, il parroco di S. Maria Della Valle Don Mario Rega incaricato a benedire la targa di dedica dell'albero, il Sindaco di S. Angelo Michele Caporaso e l' Assessore Giovanni Curtopasso. La prof.ssa Monica Pacelli ha portato anche i saluti della Dirigente scolastica di Alife Angela Faraone, impossibilitata a partecipare con un messaggio sul significato dell'azione educativa e l'esercizio della memoria, citando un noto testo di Italo Calvino. Ancora, interventi di Carlo Pastore ( già fondatore del CAI P. Matese) che ha declamato una sua poesia sul tema della Pace. Caterina Civitillo, Nunzia DE Nisio, Teresa Rossi ( amiche e amanti volontarie della Pace); Benedetta Porceddu rappresentante giovani; Anna Gloria Ciaburro, figlia del carabiniere Luigi Michele Ciaburro, vittima di mafia; il giovanissimo Angelo Norato, alunno di primaria, vincitore del Contest sulla Pace a cui è stato affindato il compito di scoprire e di leggere la dedica riportata sulla targa dell'Albero della Pace. Ancora cittadini e amici della Pace.
E' venuto a portare la sua adesione anche l'attuale presidente del CAI Franco Panella. Una sentita e partecipata manifestazione svoltasi come in un clima familiare, dove si è avvertita forte attenzione ai temi trattati. Tra le vittime dell'attentato ci fu anche una conterranea matesina originaria di Castello del Matese, si tratta di Elvira Granitto, di anni 43, si era trasferita negli Stati Uniti con i genitori a 6 anni. Elvira aveva 2 figli ed era un manager da 25 anni per la compagnia assicurativa "Blue Cross Blue Shield". La sede della compagnia era al 70° piano della Torre Nord.
Donna molto solare ed amava molto leggere.
Dopo il lavoro sarebbe dovuta partire per una crociera premio.
Aspettava il giorno della partenza con grande felicità. Il suo sogno fu bruscamente interrotto dall'attentato che la colpì nel tunnel della morte.
Il messaggio emerso durante la serata a 20 anni da quel terribile atto di terrorismo, é stato quello dell'urgenza di educare al valore della Pace partendo dalla famiglia. Educare i giovani generazioni a questi valori. Ai genitori il compito di sorvegliare. I giovani oggi sono sempre più sballottati da varie correnti di passaggio, diventano sfuggenti, distratti al bene, si lasciano con facilità travolgere dal circolo vizioso della violenza mettendo in atto azioni che ledono il Bene Comune e la loro vita. Gli atti di vandalismo e le continue notizie che si apprendono quotidianamente dai media come un vero e proprio bollettino di guerra, raprpesentano un segnale allarmante.
"Di cosa si parla nelle proprie case?" . Ha Incalzato la Presidente del Movimento per la Pace, lanciando così la provocazione. L'appello alla presa di coscienza, a rientrare in se stessi e fare un ulteriore sforzo affinchè nelle proprie case si apra spazio al dialogo e si dedichi tempo a sane letture ( spegnendo tv e telefonici che stordiscono), che aiutino a rilettere e a maturare sulle scelte e sull'interrogativo del significato della propria vita nel contesto di questo tempo. Che le nostre infine, ritornino ad essere delle Comunità dove si condivide il valore della Pace e della fratellanza, consapevoli che l'impegno per la Pace ci chiama a scendere in campo ogni giorno, ci chama a mobilitarci e a fare la nostra buona parte.
Consapevoli che restare fermi a guardare senza muovere un dito, nel mentre il mondo ci casca intorno, il Pianeta brucia e soccombe sotto i colpi dei veleni tossici, i cambiamenti climatici sono in atto, nel mentre le guerre, l'odio, le violenze, i naufragi dei senza voce, i femminicidi, gli atti di sfregio e di odio verso i simboli della Pace, i lutti che colpiscono e scuotuno le nostre comunità, consapevoli che stare a guardare senza muovere un dito significa agire da irresponsabili. "Agire e risolvere i problemi da soli é egoismo, agire e risolverli insieme significa fare politica.
lo ricordava don Lorenzo Milani. Fare quindi la nostra piccola parte seguendo l'esempio di grandi Uomini, che come Gino Strada, hanno osato per la Pace. Con la consapevolezza di sapere che non ci resta altra strada per tentare di cambiare le sorti di questo mondo per consegnare un futiuro vivibile e non impossibile alle giovani generazioni.
La Nonviolnza sia stile di una vita e di una politica per la Pace. "Pace" prima parola con cui Cristo si presentò a coloro che un giorno sarebbero divenuti i suoi mandanti nel mondo. Il messaggio di Pace e di Nonviolenza è avere "Cura della propria terra e dell'umanità che si incontra giorno per giorno sul proprio cammino".
La cura è il nome della Pace e significa "volere bene", "interessarsi". “ J Care" , il motto di don Milani contrario alla piaga del “me ne frego”, diventi il nostro stile di vita. Il ricordo di Gino Strada infine, ci inviti a ringraziare ogni giorno per tutto quello che ha fatto nella sua vita, accanto alle vittime di ogni tragedia e sofferenza, con l’impegno, da tutti riconosciuto, contro ogni guerra.
La sua testardaggine ci sia di stimolo per essere architetti e artigiani di Pace.
"Beati gli Operatori di Pace perchè sono chiamati Figli di Dio".