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Nuovi immigrati ad Isernia e Molise, la Lega Isernia insorge: "dopo le problematiche degli anni scorsi, Sindaco e maggioranza prendano posizione"

Pubblicato: 10-11-2021 - 432
Nuovi immigrati ad Isernia e Molise, la Lega Isernia insorge: "dopo le problematiche degli anni scorsi, Sindaco e maggioranza prendano posizione" Politica

Nuovi immigrati ad Isernia e Molise, la Lega Isernia insorge: "dopo le problematiche degli anni scorsi, Sindaco e maggioranza prendano posizione"

Pubblicato: 10-11-2021 - 432


Isernia - Dopo la notizia della possibile pubblicazione di un nuovo bando per l'accoglienza degli immigrati a Isernia e provincia, la Lega interviene per prendere posizione contro la ripresa delle politiche di accoglienza indiscriminata, che non tengano conto della fragilità del territorio pentro.

"La diffusione di indiscrezioni su un possibile nuovo bando per centri di accoglienza nella provincia di Isernia, che prevederebbe l'arrivo di 400 immigrati in due anni, sta generando una giustificabile inquietudine tra la popolazione" afferma la Lega in una nota congiunta a firma degli esponenti Stefano Testa, Francesca Bruno e Maria Cocozza.

"Sono ancora ben vivi nella memoria degli isernini i ricordi di fatti incresciosi come la violentissima rissa tra gruppi di immigrati, pare legata a motivi di spaccio, che portò l'amministrazione ad esprimersi nel 2017 contro l'attivazione di un progetto SPRAR ad Isernia, le fughe di massa dei tunisini dai centri di accoglienza nell'estate 2020, in piena emergenza Covid, l'accattonaggio selvaggio, così come tanti episodi minori accaduti in una provincia, la nostra, che si trovò a gestire arrivi ben superiori alle capacità di accoglienza, come riconosciuto anche dallo stesso Prefetto dell'epoca".

"Chiediamo pertanto al neosindaco ed alla sua maggioranza - prosegue la nota - di rispondere alle inquietudini degli isernini esprimendosi in maniera chiara contro l'arrivo di nuovi immigrati in città. Isernia ha bisogno di risorse per la promozione dell'economia locale e dei servizi alla cittadinanza, non per alimentare il business dell'accoglienza, i cui costi sociali spesso vengono scaricati sui cittadini".

Stefano Testa

Francesca Bruno

Maria Cocozza

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