L’Istituto zooprofilattico sperimentale Abruzzo e Molise in prima linea per la lotta al Covid. Ancora senza certificazione le risorse per il salario dei Dipendenti. La nota delle sigle sindacali.
L’Istituto zooprofilattico sperimentale Abruzzo e Molise in prima linea per la lotta al Covid. Ancora senza certificazione le risorse per il salario dei Dipendenti. La nota delle sigle sindacali.
L'ISTITUTO ZOOPROFILATTICO SPERIMENTALE DI TERAMO ha fornito un contributo straordinario ed essenziale di supporto alla sanità regionale e nazionale durante l’emergenza legata al COVID-19, riorganizzandosi a tempo di record e garantendo l’esame di centinaia di migliaia di tamponi, con tempi di risposte che variavano dalle 24 alle 36 ore e, contemporaneamente, portando avanti studi e ricerche che hanno contribuito in maniera determinante alla diagnosi e alla prevenzione del COVID-19. Non a caso ci hanno definito “i cacciatori di varianti”.
Per tale lavoro l’Istituto è diventato motivo di orgoglio per tutti i suoi dipendenti e per la stessa comunità.
Mettere al servizio della collettività le proprie competenze è un preciso dovere di un Ente sanitario e del suo personale. È triste però dover constatare che tanto impegno e sacrificio non sia stato riconosciuto in maniera adeguata.
La Regione Abruzzo si è potuta vantare dell’eccellenza dell’IZS a livello nazionale ed internazionale. Peccato che non ci sia stato alcun riconoscimento economico (come per altre categorie sanitarie) dell'attività svolta dai suoi dipendenti che, oltre ad effettuare il normale lavoro, con turni massacranti ha processato l'80% dei tamponi effettuati nella nostra Regione.
L’Istituto è stato escluso dall’accordo sull’assegnazione delle risorse stanziate per legge per il pagamento di straordinari ed incentivi legati alle attività straordinarie svolte durante l’emergenza del COVID-19, non potendole liquidare al proprio personale.
Questo avviene in un momento storico in cui uno dei capisaldi della sanità a livello mondiale è quello del One Health, ovvero il concetto di salute unica, che riconosce l’intrinseca connessione tra la salute animale, ambientale ed umana.
A tutto ciò si aggiunge la decisione del Collegio dei Revisori dei Conti che, per non chiare questioni burocratiche (o forse politiche), non ha ancora certificato i fondi destinati al personale IZS, impedendo il pagamento dei premi produzione relativi all’anno 2020. Premialità dovuta a quelle risorse umane che tutti i giorni lavorano per raggiungere obiettivi, non strettamente connessi all’emergenza sanitaria, ma che consentono all’ente di portare avanti le sue eccellenze nel mondo.
E’ sicuramente singolare il fatto che negli anni precedenti, lo stesso Collegio dei Revisori avesse autorizzato, senza obiezioni e sempre prima dell’estate, la certificazione dei fondi sulla base di condizioni del tutto analoghe. Una vicenda che si protrae ormai da sei mesi e che desta sconcerto e rabbia tra il personale di un Ente che ha dato cuore ed anima proprio nel 2020.
Si precisa che la non certificazione dei fondi determinerà ulteriori conseguenze a carico del personale, ovvero il possibile mancato riconoscimento delle fasce (progressioni di carriera) e la mancata assegnazione degli incarichi attesi da anni: benefici che se non assegnati entro il 2021 non saranno più recuperabili.
Di tutta questa storia, il prezzo, molto salato, lo sta pagando sicuramente il personale IZS che rischia di perdere la forte motivazione che è sempre alla base dei successi dell’organizzazione.
Si sensibilizzano pertanto le autorità politiche, regionali e nazionali perché si facciano carico del problema e si attivino per favorire una rapida soluzione. Al perdurare di tale situazione di stallo, i sindacati sono pronti a dichiarare lo stato di agitazione del personale IZS.
La nota della Rsu Aziendali
FP CgIL Pancrazione Cordone - Cils Fp Marco Clemente - UIL PFL Alfiero Di Giammarcino