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Isernia: la consigliera Barone del M5S presenta una mozione sul reddito di libertà.

Pubblicato: 13-12-2021 - 594
Isernia: la consigliera Barone del M5S presenta una mozione sul reddito di libertà. Politica

Isernia: la consigliera Barone del M5S presenta una mozione sul reddito di libertà.

Pubblicato: 13-12-2021 - 594


RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO DA M5S ISERNIA

Nei giorni scorsi è stata depositata dal M5S Isernia una mozione, a prima firma della Consigliera capogruppo Elvira Barone, per segnalare all’intero Consiglio Comunale l’introduzione di una misura economica in favore delle donne vittime di violenza. Tale misura prende il nome di “Reddito di libertà” ed è stata introdotta esattamente un anno fa, con D.P.C.M. del 17 dicembre 2020.

Oltre a sollecitare l’attenzione dell’intero Consiglio, la mozione intende soprattutto impegnare il Sindaco e la Giunta ad avviare ogni più opportuna azione al fine di attivare tutte le procedure indicate nelle norme e nelle circolari attuative del provvedimento ministeriale, affinché le donne interessate residenti nel comune di Isernia, possano usufruire dei servizi comunali dedicati alla citata misura.

La mozione intende anche impegnare l’Amministrazione Comunale affinché vengano individuati uno o più operatori comunali ai quali dovrà essere concessa l’autorizzazione all’inserimento e alla trasmissione delle domande di accesso alla misura di sostegno del Reddito di Libertà. 

La misura, infatti, consiste in un contributo economico, stabilito nella misura massima di 400 euro mensili pro capite, concesso in un’unica soluzione per massimo 12 mesi, finalizzato a sostenere prioritariamente le spese per assicurare l’autonomia abitativa e la riacquisizione dell’autonomia personale, nonché il percorso scolastico e formativo dei figli o delle figlie minori.

La misura, inoltre, è compatibile con altri strumenti di sostegno al reddito come il Reddito di cittadinanza o altri sussidi economici anche di altra natura (ad esempio, Rem, NASpI, Cassa integrazione guadagni, ANF, ecc.).

Il contributo in riferimento è destinato alle donne vittime di violenza, senza figli o con figli minori, seguite dai centri antiviolenza riconosciuti dalle Regioni e dai servizi sociali nei percorsi di fuoriuscita dalla violenza; esse dovranno essere residenti nel territorio italiano e avere cittadinanza italiana o comunitaria. In caso di cittadine di Stato extracomunitario, dovranno essere in possesso di regolare permesso di soggiorno.

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