La Garante avvia una serie di iniziative culturali con l’Associazione Promozione Donna
“Rispetto della donna non come espressione di un genere ma come persona. È questo l’obiettivo che dobbiamo continuare a porci, collettivamente, per raggiungere quell’effettiva parità dei diritti che ancora oggi, purtroppo, si fatica a conquistare. Perché l’uguaglianza, pur riconosciuta e sancita sulla carta, non sempre si traduce concretamente nei fatti”.
Lo afferma la Garante regionale dei Diritti della Persona, Leontina Lanciano, in occasione della Giornata internazionale della donna.
“È certo positivo plaudere ai traguardi che sono stati raggiunti, ma non bisogna distogliere lo sguardo dal cammino che resta ancora da percorrere e da ciò che bisogna cambiare”.
Nell’ultimo periodo, ricorda Leontina Lanciano, “anche a causa della pandemia il livello dell’occupazione femminile è diminuito, tornando a percentuali che si pensavano ormai legate al passato. Allo stesso modo, continua a permanere il fenomeno della scarsità di presenze femminili nelle posizioni apicali nelle realtà lavorative sia pubbliche che private. E sul luogo di lavoro continuano a verificarsi situazioni di discriminazione reale. Ne è un esempio il numero di donne che sono costrette ad abbandonare la propria professione in concomitanza con la nascita di un figlio”. Per porre fine a questa situazione “possono essere messe in campo politiche specifiche. Ma il miglioramento dei servizi e delle iniziative di sostegno non è il solo strumento necessario”.
Per andare verso un reale cambiamento, sottolinea la Garante, “è fondamentale attribuire la giusta importanza al ruolo dell’educazione al rispetto. Se si impara a rispettare l’altro così come si rispetta la propria persona, lo si farà a prescindere dall’identità di genere. Senza distinzione tra uomini e donne. Riconoscere all’altro lo stesso valore è, infatti, il primo passo per riconoscerne gli stessi diritti. Solo così si può tutelare il diritto all’identità e alla libertà dell’altro. Le donne devono essere libere di esprimere la propria persona nel modo che ritengono più opportuno, al di là degli stereotipi e dei ruoli che storicamente sono stati loro attribuiti dagli uomini”.
Va da sé, aggiunge Leontina Lanciano, che la parità di genere “è una questione educativa, così come è una questione politica, economica o sociale”. Il percorso della diffusione della cultura del rispetto deve svolgersi “nella scuola, nella famiglia, nei luoghi di lavoro. Ma, soprattutto, deve coinvolgere direttamente le donne. Il messaggio deve essere destinato, in prima persona, a loro. Devono maturare la consapevolezza necessaria per poter reclamare i propri diritti”.
In quest’ottica si inserisce la collaborazione che l’autorità regionale di Garanzie ha avviato con l’Associazione Promozione Donna, di Isernia, che si occupa di tematiche inerenti alle tematiche dell’affermazione della figura della donna.
Insieme all’associazione, la Garante realizzerà una serie di appuntamenti e di attività a carattere culturale finalizzati a approfondire i temi legati all’empowerment femminile.