RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO DA M5S MOLISE
Quasi in scadenza di legislatura, la Giunta regionale ha individuato un nuovo commissario straordinario unico per i Consorzi di bonifica del Trigno-Biferno e di Larino, che confluiranno nel costituendo Consorzio del Basso Molise. Si tratta di una sorta di ministro plenipotenziario, da quanto si può leggere nella deliberazione dell’Esecutivo numero 165 del 3 giugno scorso, pubblicata in queste ore sull’albo pretorio.
Un primo dato balza agli occhi: unico assente, l’assessore regionale competente. Assenza dovuta a motivi istituzionali oppure non è stato sciolto qualche nodo politico che ha spinto Nicola Cavaliere a prendere le distanze dalla nomina? Ad ogni modo, leggendo la delibera si scopre che del nuovo commissario straordinario e unico non risulta allegato alcun curriculum vitae.
Non possiamo mettere in discussione a priori le sue competenze, ma al momento non possiamo conoscere con quali titoli e con quale know-how il commissario si occuperà di una serie di attività che sembrano esulare, e anche di parecchio, da quelle previste dalla normativa.
Ci riferiamo alla legge 1 del 2018 dal titolo “Disposizioni collegate alla manovra di bilancio 2018-2020 in materia di entrate e spese. Modificazioni e integrazioni di leggi regionali”, che ha rivisto proprio le attività in capo al commissario. Il quale, ad esempio, tra le altre cose dovrà occuparsi di un’emergenza sulla quale invece sembravano essere in corso solo riunioni interlocutorie come ribadito da presidente e assessori regionali quando ne chiedemmo conto.
Ci riferiamo alla realizzazione di una infrastruttura che dall’invaso del Liscione porterà acqua alla Capitanata, opera oggetto di incontri che si sono tenuti a Foggia e ai quali avevano partecipato l’ex commissario Napoli e un dirigente regionale. Quando la notizia venne fuori, chiedemmo di conoscere lo stato di attuazione del progetto che per noi avrebbe dovuto essere portato all’attenzione del Consiglio regionale, illustrato e discusso. Ci fu risposto che era tutto ancora da decidere, da stabilire, con quella superficialità che troppe volte anima le attività politiche della maggioranza.
Nella delibera di nomina, invece, si scopre che il commissario straordinario - individuato ‘intuitu personae’ dal presidente Toma - dovrà appunto occuparsi anche dell’eventuale progetto strategico di investimenti di rilevanza interregionale, denominato “Interconnessione Ponte Liscione/Finocchito”.
In particolare, si legge, dovrà “contribuire a ridefinire il sistema idrico regionale, per quanto di competenza, delle acque dei fiumi Biferno e Fortore, con implicazioni sul sistema agricolo locale e sul sistema della Capitanata, con possibile attivazione di un piano degli interventi che rappresenti un’opportunità assoluta in termini di competitività per i comparti agricoli molisano e pugliese, con ritorni finanziari interessanti per la Regione Molise, laddove ne siano validate e certificate, da soggetti istituzionali autorevoli, le sostenibilità idrologiche, finanziarie ed ambientali, in corso di valutazione”.
Dunque, il commissario straordinario dovrà preoccuparsi di attivare piani di intervento competitivi anche per i comparti agricoli della Puglia? Si interesserà delle implicazioni del sistema idrico del Molise sulla Capitanata?
È il caso che il presidente Toma chiarisca cosa significhi tutto ciò per il sistema idrico regionale, per le aspettative degli agricoltori molisani e per i cittadini alle prese con le disfunzioni nell’erogazione idrica che non colpiscono più solo il Basso Molise ma sono emergenza anche nelle zone ricche d’acqua come l’area matesina. Riteniamo, infatti, che certe attribuzioni esulino dalle competenze attribuite ai commissari straordinari dalla legge 42 del 2005, rivisitata l’ultima volta nel 2018, che ne ha ridisegnato ruolo, durata dell’incarico e compiti.
Temiamo che sia in atto l’ennesimo spregiudicato utilizzo dell’acqua pubblica molisana. E crediamo che quel progetto di raccordo tra l’invaso del Liscione con contestuale trasferimento dell’acqua molisana alla Puglia, definito dal Governo regionale ‘in fase interlocutoria’ e fortemente spinto dalla Regione Puglia, sia in verità ben oltre i semplici ‘ragionamenti in corso’ annunciati dalla Giunta.
Quindi sorgono alcuni interrogativi: quali indicazioni ha ricevuto il neo commissario dal presidente Toma per risolvere l'enorme debito accumulato dai due Consorzi di bonifica di Termoli e Larino ante-fusione? È vero che il debito complessivo dei due Enti ha superato i 18 milioni di euro? In questo caso, di chi sono le responsabilità?
Nella riunione del 5 dicembre 2021 al ministero delle Politiche agricole, presente anche l'assessore Vincenzo Niro, fu dato incarico alla responsabile dell'Autorità di bacino dell'Italia meridionale, Vera Corbelli, di eseguire uno studio sulla capacità idrica ed irrigua del bacino imbrifero del basso Molise. Questo studio è stato completato e consegnato alla Regione Molise? Nel caso, quali indirizzi consiglia l'Autorità di bacino sull'eventuale cessione dell'acqua in surplus dal Molise alla Capitanata? I molisani attendono risposte.