RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO DA ANGELO PRIMIANI – PORTAVOCE REGIONALE M5S MOLISE
Che il Molise sia una terra bellissima e ricca di risorse non è una scoperta. Ma se, da un lato, fa piacere leggere di quattro comuni molisani – Fornelli, Frosolone, Oratino e Sepino – nella Guida dei Borghi più belli d’Italia, dall’altro bisogna fare un’autocritica severa. Prendiamo ad esempio Sepino, sede di uno dei parchi archeologici più interessanti del Centro-Sud e, un tempo, anche di uno stabilimento termale. A monte dell’attività di imbottigliamento dell’acqua sorgiva, infatti, sorgono delle strutture ormai abbandonate. Uno spettacolo indecoroso, che fa male al cuore.
Non sto qui a ricordare le dubbie vicende societarie che hanno portato a questa incredibile, ennesima manifestazione d’incuria da parte di una politica distratta. Uno tra i tanti esempi di inconsistenza della visione politica di chi governa la nostra regione, che ha deciso più o meno scientemente di lasciare l’intera area del Matese al proprio destino. Pensiamo a com’è ridotta la località sciistica di Campitello Matese. Ciò che conta, ora, è sottolineare l’enorme potenziale ancora inespresso di quell’area e cercare soluzioni per invertire la rotta.
Dopo anni di incertezza, pare che i tempi siano maturi per la messa a bando delle due attività che ruotano intorno al bene pubblico: l’acqua del Matese. L’auspicio è che non si perda tempo ma, al contrario, si garantisca con un bando dettagliato la tutela dell’interesse collettivo. Sepino è un vero e proprio gioiello, che potrebbe attrarre molti più turisti grazie ad un’offerta integrata tra storia e tradizione (il parco archeologico di Altilia), bellezze naturalistiche e turismo lento, restituendo alla collettività la struttura termale.
L’imbottigliamento delle acque, di suo, è un’attività semplice e redditizia. Eppure, a Sepino non è stata gestita al meglio.
Sul fronte dello stabilimento termale, poi, c’è bisogno di un progetto imprenditoriale serio per far rinascere un’attività lasciata al degrado più assoluto. Va da sé che nel bando dovranno essere collegati i destini delle due attività, lasciando però ampio margine di controllo degli interessi collettivi, da parte della Pubblica Amministrazione.
Perché parliamo sempre di beni pubblici, con risvolti importanti in termini di sviluppo, turismo e, non lo dimentichiamo, occupazione. Sarebbe troppo semplice fare impresa con i soldi (finanziamenti) e i beni (l’acqua) altrui. Invece, il compito di un buon amministratore sta tutto qui: scommettere sul potenziale inespresso dei propri borghi, garantendo che le loro ricchezze siano tutelate e sfruttate al meglio, producendo effetti positivi per tutti i cittadini.
I trend turistici ci dicono che l’offerta di comuni come Sepino incontrerebbero la domanda di una fetta crescente di visitatori, italiani e stranieri. La politica regionale crede nel nostro territorio? Allora si attivi subito, prima che passi il treno dei finanziamenti europei, straordinari e ordinari. Sepino lo merita. Il Molise lo merita.