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Cinghiali, peste suina e risarcimenti. Nola-M5S: “Suggerimenti ignorati da anni, la Regione continua a rincorrere i problemi”.

Pubblicato: 04-08-2022 - 421
Cinghiali, peste suina e risarcimenti. Nola-M5S: “Suggerimenti ignorati da anni, la Regione continua a rincorrere i problemi”. Politica

Cinghiali, peste suina e risarcimenti. Nola-M5S: “Suggerimenti ignorati da anni, la Regione continua a rincorrere i problemi”.

Pubblicato: 04-08-2022 - 421


Che in Italia la proliferazione degli ungulati sia ormai fuori controllo è un dato di fatto. Così come era abbondantemente prevedibile che la Regione Molise avrebbe dovuto pagare, con tanto di interessi, i danni causati agli agricoltori. È infatti notizia di ieri che anche il ricorso in appello della Regione è stato dichiarato ‘infondato’ e quindi respinto. Alla beffa si aggiunge il danno: non solo non si è provveduto immediatamente a risarcire le aziende danneggiate dai cinghiali, ma si è tentato di aggirare il problema. Il risultato? Spese legali aggiuntive per opporsi alle legittime richieste di risarcimento, più i costi dell’Appello, ma il diritto degli agricoltori resta in piedi.

Sono ormai quattro anni che tento, ahimè invano, di spronare l’Assessore al ramo affinché metta attorno a un tavolo Regione, coltivatori e Ispra. Invece, il titolare della delega all’agricoltura – che non nomino per non suscitare le solite, stucchevoli reazioni – ha preferito cercare capri espiatori: il Ministro Patuanelli su tutti. Salvo poi correre ai ripari, ad emergenza già scoppiata, con soluzioni tampone e non concertate a dovere.

Oggi, finalmente, è stato approvato il Piano di gestione della fauna selvatica, che sollecitavo da tempo. Il Piano punta ad una drastica riduzione degli ungulati, abbattendo l’80% dei capi in cinque anni. Un obiettivo che andava perseguito già da qualche anno, mentre si è perso tempo prezioso.

Quando parlavo di peste suina africana, in occasione del calendario venatorio 2021/2022, l’Assessore sembrava quasi seccato.

Ora è diventata l’ennesima emergenza nell’emergenza. Quando gli suggerivo di rivedere i criteri per ristorare le aziende agricole danneggiate, provvedendo a liquidare loro quanto dovuto, mi accusava di strumentalizzare il problema, infierendo con attacchi sul piano personale. Ora gli chiedo: vuole smetterla di nascondersi dietro alibi inutili? Intende, finalmente, risarcire i danni subiti da chi è già in difficoltà per la difficile congiuntura economica che stiamo attraversando, invece di spendere soldi pubblici per inutili azioni legali?

 




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