CAMPOBASSO. Il sistema dei servizi sociali costituisce uno strumento fondamentale di resilienza delle nostre comunità. E’ quindi le l’attività politiche e amministrative ‒ a partire dalla fase della programmazione ‒ sono orientate in direzioni che puntano a favorire la consultazione e la partecipazione attiva dei cittadini e a contribuire direttamente ai processi concernenti la definizione delle politiche di sviluppo sul territorio.
Ora, il Piano Nazionale degli interventi e dei servizi sociali 2021/2023 prevede l’istituzione di una cabina di regia tra rappresentanti di livello nazionale, regionale, locale e del terzo settore, con una funzione di assistenza tecnica al Ministero del lavoro e delle politiche sociali, nell’espletamento delle funzioni previste del Pnrr. “Ed è con estremo piacere – interviene l’Assessore alle Politiche sociali della Regione Molise, Filomena Calenda - che sottolineo come a far parte di questo importante strumento che rappresenta il sistema dei servizi sociali, è stato nominato in cabina di regia il dottore Alessandro Cappuccio, dirigente alle politiche sociali della Regione Molise”.
“Un funzionario – continua l’assessore Calensa – che ha una conoscenza certosina delle problematiche e delle risorse individuali e collettive presenti sul territorio, capace dunque di promuovere e favorire azioni a sostegno della coesione sociale e per la costruzione di sicurezza sociale”.
Il Piano nazionale degli interventi e dei servizi sociali 2021-2023 si costruisce come documento dinamico e modulare, che contiene all’interno di una cornice unitaria, quelli che vengono definiti piani settoriali.
La cornice unitaria, che ne costituisce il primo capitolo, mira a definire i contorni di un processo di strutturalizzazione di un sistema dei servizi sociali attualmente ancora frammentato e non in grado, sull’intero territorio nazionale, di offrire la certezza della presa in carico di coloro che si trovano in condizioni di bisogno e di promuovere quella coesione sociale e quella “resilienza” che sono emerse con forza, negli anni più recenti, come elementi imprescindibili.
Una cornice unitaria, dunque, che sappia sostenere una logica complessiva di sviluppo dei servizi, nei vari ambiti in cui attualmente si articola la programmazione, fondata su un approccio volto a sostenere e valorizzare le risorse delle persone che vengono prese in carico da un sistema sempre più solido e competente, che sia capace di promuovere sul territorio la partecipazione delle reti di cittadinanza coniugando welfare e sviluppo della democrazia.
I Piani settoriali, che ne costituiscono i capitoli successivi, declinano e sviluppano l’orientamento complessivo negli specifici ambiti, definendo obiettivi delle politiche e l’allocazione delle relative risorse finanziarie. Questi Piani “Individuano le priorità di finanziamento, l’articolazione delle risorse dei fondi tra le diverse linee di intervento, nonché i flussi
informativi e gli indicatori finalizzati a specificare le politiche finanziate e a determinare eventuali target quantitativi di riferimento”, “nell’ottica di una progressione graduale, nei limiti delle risorse disponibili, nel raggiungimento di livelli essenziali delle prestazioni assistenziali da garantire su tutto il territorio nazionale”.