Sanità

Una regolare attività fisica è correlata a minori disturbi dell’umore nei pazienti affetti da Sclerosi Multipla. Lo studio dell’Ircss Neuromed

Pubblicato: 13-09-2022 - 653
Una regolare attività fisica è correlata a minori disturbi dell’umore nei pazienti affetti da Sclerosi Multipla. Lo studio dell’Ircss Neuromed Sanità

Una regolare attività fisica è correlata a minori disturbi dell’umore nei pazienti affetti da Sclerosi Multipla. Lo studio dell’Ircss Neuromed

Pubblicato: 13-09-2022 - 653


Avere praticato esercizio fisico prima della comparsa della malattia proteggerebbe dall’ansia e dalla depressione attraverso un’azione sul sistema immunitario

POZZILLI. I benefici dell’attività fisica regolare non sono solo legati alla salute del sistema cardiovascolare, ma si estendono anche al sistema nervoso centrale, migliorando la qualità della vita dei pazienti affetti da Sclerosi Multipla. Questo meccanismo protettivo sarebbe dovuto all’influenza positiva che l’esercizio fisico ha sul sistema immunitario. È il risultato di una ricerca condotta, su pazienti e su modelli animali, dal Dipartimento di Neurologia dell’I.R.C.C.S. Neuromed di Pozzilli (IS) in collaborazione con l'Università Tor Vergata, l’I.R.C.C.S. San Raffaele e l’I.R.C.C.S. Fondazione Santa Lucia, di Roma. Pubblicato sulla rivista scientifica Neurobiology of Disease, lo studio ha preso in esame 235 pazienti affetti da Sclerosi Multipla, analizzando il loro livello di attività fisica nei sei mesi precedenti la diagnosi. “Sulla base del loro stile di vita – dice Luana Gilio, prima firmataria del lavoro scientifico – abbiamo diviso i pazienti in tre gruppi: sedentari, quelli che svolgevano abitualmente attività di moderata intensità e quelli che si esercitavano assiduamente. I risultati ci hanno mostrato una differenza statisticamente significativa tra i tre gruppi in termini di livelli di ansia e depressione”. Oltre all’osservazione clinica, gli autori della ricerca hanno anche esaminato il livello di infiammazione nel sistema nervoso centrale nei pazienti attraverso la misurazione dei livelli di interleuchina 2. Lo stesso marcatore di infiammazione è stato quindi analizzato anche nel modello animale di sclerosi multipla. “Abbiamo visto – afferma il professor Diego Centonze, responsabile dell’Unità di Neurologia del Neuromed - che l’esercizio fisico si associa a una ridotta espressione di interleuchina 2. In termini pratici, l’attività fisica avrebbe un’azione antinfiammatoria sul sistema nervoso centrale e un effetto positivo sull’umore”.



“Sappiamo – continua Gilio - che la neuroinfiammazione gioca un ruolo importante nello sviluppo di disturbi come ansia e depressione. Questo studio fornisce quindi un messaggio importante per la prevenzione: praticare attività fisica nel corso della nostra vita si traduce in un vantaggio per la salute anche quando si viene colpiti da una patologia come la sclerosi multipla. Le future ricerche punteranno a valutare gli effetti dell’esercizio fisico quando la malattia sul decorso a lungo termine”.





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