E' stata donata alla Fondazione "Paolo Murialdi" sul giornalismo, la Medaglia d'argento al valor militare concessa sul campo nel 1917, al noto giornalista molisano Cipriano Facchinetti di Campobasso, eroe e grande invalido della Prima Guerra Mondiale. Cipriano Facchinetti (Campobasso, 13 gennaio 1889 – Roma, 18 febbraio 1952), è stato presidente della Federazione Nazionale della Stampa Italiana dal 1946 al 1949. Giornalista e politico antifascista, ha diretto a Milano il periodico “L’Italia del popolo” negli anni del primo dopoguerra, opponendosi sin dall’inizio al fascismo, che combatté vigorosamente dalle colonne del suo giornale, fino a quando non fu costretto all’esilio. Militante repubblicano, ricoprì l’incarico di ministro della guerra nel governo De Gasperi, costituito subito dopo le elezioni del ’46, che segnarono il passaggio dalla monarchia alla repubblica. Sostenitore dell’intervento al fianco delle democrazie occidentali contro gli imperi tedesco e austroungarico, intervenne come volontario nel primo conflitto mondiale. Il 23 marzo del 1917, mentre guidava l’attacco sul fronte del Carso nei pressi di Monfalcone un plotone del 225° regimento di fanteria della Brigata “Arezzo”, fu gravemente ferito da schegge di granata che gli causarono l’asportazione dell’occhio sinistro e la lesione grave di quello destro. Per questo atto fu decorato con una medaglia d'argento al valor militare. La medaglia è stata fatta pervenire alla Federazione della Stampa dal signor Carlo Caso, residente a Pittsburgh (USA), ed è da oggi esposta tra i cimeli del giornalismo della celeberrima Fondazione Murialdi.
Ecco la motivazione della Medaglia d'argento al valor militare concessa sul campo dalle Supreme Autorità mobilitate e sanzionata con Decreto luogotenenziale dell'11 novembre 1917: “A Facchinetti Cipriano, da Campobasso, tenente milizia territoriale reggimento fanteria - Ufficiale addetto al comando del reggimento, ne coadiuvava l'azione con mirabile ardimento, perizia e intelligenza. Con parole inspirate, con esemplare valore ed instancabile energia, preparava gli animi delle truppe dipendenti alla travolgente conquista degli obbiettivi prefissati. Gravemente ferito al viso, rifiutava essere allontanato dalla linea di fuoco, supplicando gli fosse ridonata la vista perduta per vedere e seguire alla vittoria i propri soldati. Altipiano Carsico, 23 maggio 1917". La notizia, giunta grazie al collega dell’Odg Nazionale, giornalista storico Pierluigi Franz, è stata salutata con orgoglio dall’Odg Molise.