Il sindaco Paglione: «Si attui finalmente la legge sulla montagna del 2003».
CAPRACOTTA. La Giunta comunale di Capracotta ha assunto una delibera sul caro-energia, raccogliendo l’invito dell’Uncem nazionale a sensibilizzare le istituzioni. Il sindaco di Capracotta, Candido Paglione - che è anche presidente di Uncem Molise - sta invitando i sindaci dei comuni montani molisani a fare altrettanto. Nell’atto si chiede al Governo, al Parlamento, al Presidente della Regione Molise e a tutti i Consiglieri regionali di impegnarsi per sostenere concretamente le popolazioni montane in vista di un inverno che si preannuncia durissimo per il caro-bollette, frutto del conflitto Russo-Ucraino e della maggiore richiesta di energia. Il tema è noto e molte delle possibili soluzioni sul tappeto pure, tanto da essere più volte evocate: dalle green-communities allo snellimento delle pratiche per installare pannelli solari; dal credito di imposta al tetto al prezzo del gas: la delibera (allegata) le elenca tutte. Sono dunque molteplici strade percorribili nel medio o lungo periodo, che rendono l’indipendenza energetica imperniata sulle rinnovabili una strada concreta. Ma, appunto, tra qualche tempo. Resta la necessità di un sostegno concreto e immediato, soprattutto per quelle popolazioni che abitano nelle zone classificate come F, le più fredde della regione. Come osserva Candido Paglione, sindaco di Capracotta e presidente di Uncem Molise «i nostri territori sono caratterizzati da specificità di cui è bene e doveroso tenere conto. Voglio qui richiamare i dettami costituzionali sulla pari dignità di tutti i cittadini e, più specificamente la legge regionale sulla montagna (la Legge Regionale n. 15 del 16 aprile 2003) che all'art. 11 prevede specifiche misure in aiuto dei territori montani in casi come questo, a partire dall’azzeramento delle imposte regionali su tutti i combustibili da riscaldamento. Ecco, vorrei che finalmente quella legge trovasse una concreta applicazione, in un momento che è difficile per tutti ma che per noi lo è ancora di più».
IL TESTO DELLA DELIBERA DI GIUNTA APPROVATA:
LA GIUNTA COMUNALE
Considerato che
nel corso del 2022 le bollette dell’Energia elettrica e Gas hanno subito un aumento gravoso a causa della maggiore richiesta di energia dovuto all’incremento della produzione industriale, nonché al conflitto in Ucraina;
i nuovi costi dell'energia colpiscono pesantemente le famiglie, direttamente con gli aumenti in bolletta e indirettamente per gli inevitabili aumenti dei prezzi dei beni di consumo per effetto degli incrementi dei costi di produzione e le attività economiche locali che vedono ulteriormente indebolita la propria competitività sul mercato;
arrestare il cambiamento climatico attraverso una transizione energetica equa e sostenibile resta obiettivo prioritario delle politiche dell'Unione europea, anche dopo la crisi provocata dalla pandemia da Covid-19, ed è parte centrale dell'azione di medio periodo che l'Europa si prefigge con il Next generation EU (NGEU), in coerenza con gli obiettivi dell'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile (SDGs) e con gli impegni del richiamato Accordo di Parigi del 2015;
entro il 2030, il 70 per cento dei consumi elettrici italiani dovrà essere coperto da energie pulite (quasi il doppio rispetto alla quota attuale del 38 per cento) e dovranno essere installati 65 gigawatt di nuova potenza rinnovabile, soprattutto alla luce dei nuovi obiettivi di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra dal 40 per cento al 55 per cento rispetto al 1990;
La Regione Molise è dotata di una Legge, la n. 15 del 16 aprile 2003 “Interventi per la tutela, lo sviluppo e la valorizzazione del territorio montano che, all’art. 11, prevede specifici interventi per la mitigazione dei costi energetici ai comuni montani ricadenti nelle fasce climatiche E ed F;
Ritenuto che
diventano necessari e urgenti provvedimenti nazionali e regionali di supporto alle imprese, alle famiglie, agli Enti locali per affrontare l’aumento dei costi di energia elettrica e gas;
le misure approntate dal Governo italiano, nel corso del 2022, in particolare in favore degli Enti locali, hanno previsto il trasferimento di contributi ai Comuni che non sono sufficienti per colmare gli aumenti dei costi già avuti nei mesi scorsi e che saranno ancora maggiori nell’ultimo trimestre dell’anno;
Preso atto che
le Regioni italiane hanno avanzato una serie di proposte al Governo Draghi e al nuovo Governo con un “pacchetto” di opportunità che anche i Comuni e tutti gli Enti montani sottoscrivono e richiamano in questo ordine del giorno;
le famiglie e le attività economiche (imprese, artigiani, commercianti e agricoltori) hanno necessità di provvedimenti specifici per far fronte al caro-energia e all’aumento spropositato dei costi di energia elettrica e gas;
il riparto delle risorse economiche previste dal Governo e dal Parlamento in favore dei Comuni non ha preso in considerazione le “fasce altimetriche e climatiche”, che consentono di differenziare i costi energetici in funzione dell’area nella quale si trova l’Ente e che, pertanto, c’è il rischio concreto di “fare parti uguali tra diseguali”.
Evidenziato inoltre che
serve, con urgenza, una forte sburocratizzazione per gli interventi di installazione di impianti di produzione elettrica e termica alimentati da fonti rinnovabili;
è necessaria una campagna nazionale per incentivare e favorire le installazioni di pannelli solari fotovoltaici sui tetti, in modo particolare delle abitazioni unifamiliari e bifamiliari, tipologia prevalente nei piccoli Comuni e nei territori montani;
sono in itinere i percorsi relativi alle “Green Communities” e alle “Comunità Energetiche”, che servono proprio a stimolare l’autoproduzione di energia per le imprese industriali, commerciali, agricole e per le comunità;
le “comunità energetiche” sono un importante strumento per la transizione ecologica ed è opportuno, per questo, allargarne la portata potenziale anche per l’utilizzo dei 2,2 miliardi di fondi previsti dal PNRR per finanziare le comunità energetiche nei piccoli Comuni;
sono aumentati i costi finali anche del pellet e della legna da ardere, tradizionale combustibile utilizzato nei nostri territori montani.
Tutto ciò premesso, con voti favorevoli unanimi
DELIBERA
DI FAR VOTI al Governo, al Parlamento, al Presidente della Regione Molise e a tutti i Consiglieri regionali per chiedere di:
potenziare la misura del credito di imposta in merito alla spesa sostenuta dalle imprese per l’acquisto della componente energetica (elettrica, gas, carburante), aumentandone le percentuali e prevedendo un’estensione anche alle piccole imprese, almeno fino al 31.12.2022., allargando la categoria dei beni strumentali, inserendo gli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili;
potenziare la misura del micro credito liquidità- destinato solo a micro imprese - al fine di incrementare la liquidità delle imprese;
individuare misure di supporto alle famiglie e ai singoli cittadini, con “bonus energia”, in base alle fasce ISEE (almeno fino a 30mila euro), per limitare il costo dell’energia termica ed elettrica, concertando le apposite iniziative con i gestori dei servizi e le multiutilities, individuando anche soglie di sconto e di azzeramento del pagamento dell’energia;
ridurre al 4% l’IVA sul pellet e avviare una analisi su eventuali pratiche speculative e di “cartello” tra le imprese e le importazioni;
sostenere, nel quadro della Strategia forestale nazionale, della Strategia per lo Sviluppo sostenibile, e della Strategia per le Green Communities, interventi volti alla decarbonizzazione delle aree rurali e montane, anche dando impulso a nuove filiere forestali e al lavoro sistemico dei Comuni nel quadro delle “Green Communities”;
ampliare la platea dei beneficiari del credito di imposta estendendolo anche alle imprese non energivore. In considerazione delle estreme difficoltà economiche derivanti dai consumi e dai costi correlati, si propone di ridefinire i parametri per incentivare le imprese in cui il consumo energetico ha alta incidenza rispetto al fatturato, indipendentemente dal fatto che siano classificate come imprese energivore. Si propone altresì di ampliare la categoria dei beni strumentali inserendo gli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili.
Individuare nuove misure a sostegno dei Comuni per far fronte al caro-energia e ai costi in aumento di energia elettrica e del gas, in particolare introducendo, nell’algoritmo per il riparto delle risorse, anche la fascia altimetrica e climatica ove si trova l’Ente locale;
definire con urgenza le misure specifiche per incentivare le “comunità energetiche”, l’auto-produzione di energia rinnovabile delle imprese nonché la cessione della parte di energia eccedente ad altri soggetti.
introdurre, con normativa statale, ulteriori e più spinte semplificazioni del procedimento amministrativo per la realizzazione di sistemi di autoproduzione di energia per le famiglie e per le imprese (cogenerazione, fotovoltaico, geotermico, minieolico, biomasse);
programmare un migliore uso degli invasi presenti sul territorio nazionale che producono energia elettrica, favorendo anche la nascita di nuovi impianti “a pompaggio”;
individuare opportunità di riduzione dei costi energetici per le imprese e gli Enti locali dei territori montani ubicati in prossimità di impianti per la produzione energetica (in particolare idroelettrica o eolica);
accelerare provvedimenti che possono favorire la rapida installazione di impianti fotovoltaici sui tetti degli immobili (familiari e unifamiliari), dei condomini;
determinare misure efficaci finalizzate a trasferire gli extra-profitti delle imprese energetiche, inclusi i trader, a favore delle imprese soprattutto quelle “energivore”;
sostenere il ‘tetto’ europeo al prezzo del gas e fissare un tetto nazionale facendosi carico degli extra costi sostenuti da imprese (indifferentemente se energivore e non) e famiglie rispetto ai costi medi dell’anno precedente i rincari;
avviare la riforma del sistema di pricing del mercato elettrico, riconducendo il prezzo dell’energia al costo di generazione, valutandone anche le diverse fonti;
promuovere una campagna istituzionale di informazione/comunicazione sull’uso razionale dell’energia, tesa all’efficienza e al risparmio energetico;
rafforzare e rendere strutturali le politiche di efficienza energetica nel residenziale e nelle attività produttive;
introdurre deroghe ai limiti imposti alla qualità dell’aria a fronte dell’impatto determinato dalle numerose richieste di conversione degli impianti esistenti a causa del caro energia;
DI FAR VOTI al Presidente della Regione Molise:
perché applichi quanto previsto all’art. 11 della Legge Regionale n. 15 del 16 aprile 2003, in particolare l’esonero totale delle imposte regionali sui combustibili da riscaldamento (gasolio, gas metano e GPL) per le utenze situate nei comuni appartenenti alle zone climatiche F e E
DI TRASMETTERE il presente atto al Governo, ai Parlamentari molisani, al Presidente della Regione Molise, ai Consiglieri regionali del Molise
DI DICHIARARE, con successiva e separata votazione ad esito favorevole unanime, la presente deliberazione immediatamente esecutiva, ai sensi dell’art. 134, comma 4, d.lgs. n. 267/2000 T.U.E.L., stante l’urgenza per le ragioni di cui in premessa.