Riceviamo e pubblichiamo da sindaco di Colli a Volturno Emilio Incollingo.
LA CALUNNIA E’ UN VENTICELLO ……… MA ANCHE UN REATO ……...
ATTO V
La politica locale del nostro comune, negli ultimi anni, è stata contrassegnata dal reiterato tentativo di sostituire l’aula consiliare con le aule del tribunale, nell’utopica e disperata speranza di ottenere per via giudiziaria il sovvertimento della volontà popolare. Avversari e loro fiancheggiatori, questi ultimi sempre pronti a sussurrare con certosina sapienza all’orecchio della minoranza le azioni da intraprendere, hanno intasato la Procura della Repubblica con esposti e denunce, tutti corredati da castelli accusatori la cui architettura è stata concepita, mediante diabolica perfidia, allo scopo di suscitare sdegno e clamore nella popolazione. Progressivamente si stanno dissolvendo tutte queste congetture, come noto, per effetto di numerosi provvedimenti di assoluzione, archiviazione e non luogo a procedere. La madre di tutte le accuse è stata la denuncia per il reato di concussione, ascritto allo scrivente in qualità di Sindaco a seguito di una romanzata versione di alcune vicende, versione circostanziata attraverso meticolose e lucide deposizionit estimoniali rilasciate davanti ai giudici interpretando drammaticamente un copione predefinito. Per anni i Collesi sono stati aggiornati sul calendario delle udienze e sui progressivi sviluppi processuali da parte di autorevoli banditori, gridando con largo anticipo allo scandalo. Il processo è durato circa sei anni ed ora si è concluso con sentenza recante formula piena di assoluzione del Sindaco perché IL FATTO NON SUSSISTE. I giudici hanno inoltre disposto la trasmissione degli atti alla Procura per valutare l’ipotesi del reato di calunnia e falsa testimonianza a carico proprio dei querelanti, ora GLI ACCUSATORI DIVENTANO ACCUSATI. Come negli altri casi, inerenti le molteplici altre denunce, in pratica è risultato tutto falso ed è banalmente emerso non sussistere alcun elemento, oggettivo o soggettivo, di illegittimità così come alcuna violazione di legge. Al contrario il Pubblico Ministero, ovvero la Procura, nel chiedere l’assoluzione ha definito la condotta del Sindaco “per certi aspetti meritoria”. Altro che reato o illecito!!!! L’impalcatura fatta di menzogne è nuovamente crollata addosso a chi l’ha costruita, ma questa volta i detrattori potrebbero cadere vittime delle loro illogiche e vergognose falsità. Un ringraziamento doveroso ai tanti, tantissimi, che non hanno mai creduto alle menzogne ed all’avv. Pompilio Sciulli che ha curato, con professionalità e passione, la difesa.Colli dimenticherà presto, cancellandola, questa pagina buia della storia recente, perché certi metodi e certe condotte non appartengono all’animo del popolo collese, proverbialmente onesto e dignitoso. Se qualcuno dovesse incontrare Antonio L’Indignato Collese, gli chieda ulteriori chiarimenti e notizie ….sicuramente comes empre saprà darveli. La Calunnia, cari amici, è un venticello (lo diciamo da molto, moltissimo tempo), ma anche un reato perseguibile penalmente oltre che, badate bene, un peccato: “ Oportet ut scandala eveniant, verumtamen vae homini per quem scandalum venit”.
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