La crescita e lo sviluppo ottimali durante l'infanzia e l'adolescenza sono fondamentali per la salute e il benessere a lungo termine e sono influenzati dalla nutrizione e dall'ambiente in cui si vive: a casa, nella comunità e a scuola. Tuttavia, i dati che confrontano i risultati nelle comunità urbane e rurali per questo gruppo di età sono limitati. Di conseguenza, molte politiche e programmi volti a migliorare la crescita e lo sviluppo salutare nelle scuole spesso si concentrano su aspetti ristretti. Il NCD Risk Factor Collaboration, un gruppo internazionale di 1.500 ricercatori e medici, ha raccolto dati su altezza e peso di 71 milioni di giovani di età compresa tra 5 e 19 anni, che vivevano in aree rurali e urbane in 200 Paesi, tra il 1990 e il 2020. Nel 1990 i bambini e gli adolescenti nelle città erano più alti rispetto ai loro coetanei rurali in tutti i Paesi, ad eccezione di alcuni. Tuttavia, entro il 2020, il vantaggio in altezza delle aree urbane si è ridotto nella maggior parte dei Paesi e, in molti Paesi occidentali ricchi - come Regno Unito, Stati Uniti e Francia - si è trasformato in un piccolo svantaggio urbano. L'eccezione riguarda i ragazzi nella maggior parte dei Paesi dell'Africa subsahariana e in alcuni Paesi del Pacifico, dell'Asia meridionale e del Medio Oriente. In questi Paesi, infatti, i ragazzi rurali non hanno guadagnato altezza o, addirittura, sono diventati più bassi. Comprendere le traiettorie di crescita e sviluppo nei bambini e negli adolescenti potrebbe guidare gli sforzi per migliorare i risultati sanitari in queste fasce d'età, un aspetto particolarmente rilevante considerando l'aumento della povertà e dei costi del cibo, influenzati in parte dalla pandemia di COVID-19 e dalla guerra in Ucraina, concludono gli autori. "L'analisi condotta dal gruppo NCD-RisC, con il contributo dello Studio Moli-sani e di altri nostri studi ancillari – commenta Licia Iacoviello, Direttore del Dipartimento di Epidemiologia e Prevenzione del Neuromed e Professore ordinario di Igiene e Salute pubblica all’Università dell’Insubria di Varese - evidenzia come i vantaggi tradizionali per la crescita e lo sviluppo dei giovani nelle città si siano ridotti nel corso degli anni. Si tratta di una nuova sfida sanitaria globale che bisogna affrontare. Di fronte all'aumento della povertà e dei costi del cibo, dobbiamo concentrarci sulla prevenzione come pilastro centrale della medicina del futuro, per proteggere e migliorare la salute dei giovani".
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