Workshop organizzato da Beta 80 Group in collaborazione con Earth Technology Expo
Il pomeriggio del 15 novembre, in occasione della prima giornata della manifestazione “Earth Technology Expo” (ETE), giunta alla sua terza edizione, si è tenuto il workshop relativo al Numero Unico Europeo per le Emergenze (NUE-112), organizzato da Beta 80 Group in collaborazione con ETE. Hanno partecipato al dibattito, coordinato dal presidente di EWA Foundation – Erasmo D’Angelis: Luca Roberto Bergonzi – International Business Development Emergency & Crisis Management di BetaA 80 Group, Francesco Silanos – Unit Manager Emergency & Crisis Management di Beta 80 Group, Alessio Lubrani – Responsabile NUE Regione Toscana, Livio De Angelis – Direttore Soccorso Pubblico e 112 Regione Lazio, Alberto Zoli – Direttore Generale AREU Regione Lombardia e Luigi D’Angelo – Responsabile Nazionale Emergenze del Dipartimento della Protezione Civile. L’Italia è un esempio virtuoso di modello condiviso a livello nazionale, il NUE è attivo su 13 regioni e ha una copertura attiva del 65% del territorio con oltre 50.000 contatti al giorno gestiti. La Campania, l’Abruzzo, l’Emilia-Romagna, il Molise e la Puglia insieme alla Basilicata lo attiveranno entro il 2024. Le chiamate di emergenza, inoltre, vengono trattate entro i tempi previsti: 10 secondi per la risposta e 40 secondi per l’inoltro al centralino dell'autorità competente per la risoluzione dell'emergenza (PSAP2), nel rispetto dei volumi di chiamate stimati per la popolazione servita (40 ML di cittadini). Le principali caratteristiche del NUE
Il 112 è il numero unico di emergenza, attivo su tutto il territorio dell’Unione Europea 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Garantisce un unico modello di risposta a tutte le tipologie di emergenze ed è studiato per essere un modello “federato”, nell’ottica di un mutuo vicariamento, come dimostrato nella recente alluvione in Toscana, per cui il sovraccarico delle chiamate è stato distribuito e sostenuto anche dalla regione Marche. I requisiti chiave del numero 112 sono: gratuità della chiamata, accessibilità da qualsiasi terminale, accessibilità per gli utenti disabili, disponibilità di risposta multilingua e accurata localizzazione delle chiamate. Si usa per raggiungere Polizia, Carabinieri, servizi medici e Vigili del Fuoco: viene utilizzato per cercare aiuto in ogni tipo di emergenza. Chiamandolo si viene reindirizzati alla Centrale Unica di Risposta (CUR) più vicina in base alla localizzazione della chiamata. Una volta qualificata, la chiamata viene inoltrata alla centrale di risposta secondaria più pertinente, con un tempo di trasferimento brevissimo.
Esempi regionali di rilievo. Nel Lazio oltre il 50% delle telefonate viene filtrato dalla CUR del 112, permettendo agli Enti del soccorso di concentrare la propria attività solo sugli eventi di reale competenza e abbattendo i tempi di intervento. Una peculiarità della regione Lazio è quella di coinvolgere anche i numeri del Soccorso Alpino, della Polizia Stradale e della Capitaneria di Porto, oltre ai classici numeri di emergenza. In Toscana gli eventi recenti hanno messo a dura prova il servizio e quintuplicato le chiamate ai numeri di emergenza, travolti da richieste di aiuto e di intervento. Sono stati individuati 51 eventi di Early Warning per 478 chiamate, con un tempo medio tra prima chiamata e alert di 65 secondi.
Il futuro del NUE. Oggi le reti di telecomunicazioni stanno cambiando, le tecnologie GSM (mobile) e ISDN (fisso) andranno presto in pensione per lasciare spazio alle comunicazioni su internet. Le novità del NUE-112 prevederanno chiamate da ogni tipo di dispositivo o da app di social media, contenuti multimediali (voce, video, testo RTT nativi), geolocalizzazione nativa e instradamento avanzato delle chiamate (ESInet).“Non possiamo non considerare che le infrastrutture del NUE-112 sono iscritte al PNSC (Perimetro di Sicurezza Nazionale Cibernetica) – Ha dichiarato Francesco Silanos, Unit Manager Emergency & Crisis Management di Beta 80 Group – Nel prossimo futuro saranno necessari investimenti ed interventi al fine di mitigare i possibili danni. Il processo di orientamento della postura non può che essere graduale in quanto deve essere formata una classe di tecnici di supporto a questo tipo di problematiche e devono essere fatti interventi sulle infrastrutture atte a proteggere il sistema”.“A fronte delle ultime vicende meteo che hanno duramente colpito la Toscana, il 112 diventa uno strumento fondamentale per garantire assistenza e prontezza di intervento nelle varie tipologie di emergenze. – Ha affermato Erasmo D’Angelis, presidente di EWA Foundation – In Italia ci sono circa 7.500 corsi d’acqua, di cui 1.242 fiumi, dei quali ben 11 superano i 200 km di lunghezza e 58 vanno oltre i 100 km. L’Italia è poi un Paese molto piovoso, basti considerare che Milano è la città più piovosa d’Europa con 1200 millimetri di pioggia in media. L’Italia è quinta per quantità di precipitazioni tra i 27 Paesi dell'Unione Europea, dopo Croazia, Irlanda, Austria e Slovenia. Il fatto di centralizzare le richieste di aiuto in caso di emergenza è sicuramente un virtuosismo in cui il nostro Paese è pioniere”.Beta 80 Group è tra i primi operatori a proporre in Italia il NUE-112, detenendo attualmente il 90% dello share dei centri operativi. Ha all’attivo 90 centrali operative gestite in 15 Paesi, che coprono una popolazione di 58 milioni di cittadini e totalizzano oltre 40 milioni di chiamate ogni anno: urgenze sanitarie, disastri ambientali anche di origine antropica, richieste di aiuto da parte di privati cittadini, incidenti alle infrastrutture delle imprese.ETE è la più importante manifestazione in Italia che affronta i temi delle tecnologie per il controllo e la tutela di atmosfera, ambiente, acque ed aree urbane, programmi per la mitigazione del rischio idrogeologico, sismico e vulcanico, adattamento al cambiamento climatico, educazione al rischio e gestione dell’emergenza di Protezione Civile. È sostenuta dall’Agenzia Spaziale Italiana e dall’ENEA, oltre ai patrocini del Ministero dell’Istruzione e del Merito, della Regione Toscana, del Comune di Firenze, dell’Università degli studi di Firenze e dell’Unesco.