In un momento in cui è necessario razionalizzare l’utilizzo di acqua a beneficio di aziende e cittadini Coldiretti Molise torna a ribadire la necessità di creare al più presto una rete di invasi artificiali di piccole dimensioni, su tutto il territorio, per la raccolta dell’acqua piovana ferma oggi in Italia ad appena l’11%. Ciò consentirebbe, sottolinea l’Organizzazione, di garantire acqua per gli usi civili, per la produzione agricola e per generare energia pulita.
L’esiguità di acqua disponibile, precisa Coldiretti, è tuttavia imputabile non solo ai cambiamenti climatici ma troppo spesso anche a reti colabrodo che disperdono in maniera considerevole anche quella poca disponibile. “Il problema - afferma il Presidente regionale di Coldiretti Molise, Claudio Papa - è nazionale per questo i cambiamenti climatici devono essere al centro dell'interesse in un Paese come l’Italia che passa da un'emergenza all'altra, ovvero da periodi di siccità a violente grandinate fino a vere e proprie bombe d'acqua che dilavando i terreni ed aumentano i rischi del dissesto idrogeologico, già estremamente diffuso nella nostra regione”.
“Garantire agli agricoltori la possibilità di irrigare i campi – afferma il Direttore di Coldiretti, Aniello Ascolese – è oggi una priorità anche per raggiungere l’obiettivo della sovranità alimentare con l’aumento della produzione Made in Italy, la riduzione della dipendenza dall’estero e la fornitura di prodotti alimentari di alta qualità e al giusto prezzo”.A soffrire enormemente per la penuria di acqua vi è anche la zootecnia, come dimostrano le recenti proteste tenute in Sicilia dove gli allevatori sono stati costretti ad abbattere i propri capi di bestiame per mancanza di acqua e foraggio, quest’ultimo seccatosi in campo o non giunto a maturazione a causa della siccità. Un problema aggravato enormemente dalla presenza incontrastata dei cinghiali sul territorio (in Molise se ne stimano oltre 40mila) che devastano sistematicamente i campi distruggendo ogni tipo di coltura. Un’attenzione particolare merita, infine, l’analisi dei costi dell’acqua per gli allevamenti che, seppur mitigati rispetto alle tariffe applicate per usi domestici, non tengono nel dovuto conto le realtà aziendali dove i volumi di acqua sono estremamente superiori, meritando un intervento di riduzione delle tariffe applicate.