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ESCLUSIVA OLIMPIONICA. Stefano Cesare a Paris24:"Con la finale arbitrata si chiude un cerchio ma non del tutto. Porto con me sempre il Molise"

Pubblicato: 20-08-2024 - 902
ESCLUSIVA OLIMPIONICA. Stefano Cesare a Paris24:"Con la finale arbitrata si chiude un cerchio ma non del tutto. Porto con me sempre il Molise" Sport

ESCLUSIVA OLIMPIONICA. Stefano Cesare a Paris24:"Con la finale arbitrata si chiude un cerchio ma non del tutto. Porto con me sempre il Molise"

Pubblicato: 20-08-2024 - 902


Intervista olimpionica a Stefano Cesare, arbitro molisano di Pallavolo.

PALLAVOLO. Dopo lo splendido percorso concluso con la finale olimpica tra Francia e Polonia, il noto arbitro molisano ci ha raccontato in esclusiva le emozioni e tutto ciò che ne concerne della sua esperienza a Paris24. Di Federico Simeone



Nel suo diario olimpico, tra le finali olimpiche raggiunte ha menzionato Atene 2004 e Beijing 2008. Parigi 2024 chiude un cerchio oppure è solo uno stimolo in più per fare bene?



"Si chiude un cerchio, anzi il cerchio magico ma certamente è anche uno stimolo a proseguire al top per ancora alcune stagioni. La prospettiva di continuare con manifestazioni di alto livello specialmente a livello internazionale è di per se un grande stimolo!"



Si aspettava la designazione per la finale tra Francia e Polonia e cosa ha provato nei minuti successivi della 'chiamata olimpica'?



"Dunque la finale è UNA, anzi 2 considerando maschile e femminile e noi eravamo 16 arbitri dai 5 continenti. Al di là del fatto che l’Italia aveva e per fortuna nazionali fortissime, come ho detto tante volte un arbitro non parte con l’idea di arbitrare la finale, bensì con l’obiettivo dichiarato di fare benissimo ogni volta che è chiamato in causa. Per di più ci sono molte variabili che sono fuori dal controllo individuale, oltre alla decisioni che vengono prese dalla commissione arbitrale e che vanno accettate e rispettate. Ero già super felice dopo la semifinale Polonia-Stati Uniti maschile arbitrata da 1° arbitro, forse la partita più bella del torneo olimpico. Comunque nel momento della designazione era fuori dall’arena con mia moglie e le mie figlie con le quali ho condiviso quella enorme gioia e le emozioni del momento."



Molti anni di arbitraggio fra Beach Volley e Pallavolo, ci sono state diverse modifiche ai regolamenti. Parlando della Pallavolo, crede che con l'avvento della tecnologia i dubbi e le contestazioni termineranno o crede che vi saranno sempre?



"Si, quella che mi appresto ad affrontare è la stagione numero 39 da arbitro, non poche e ne ho viste di ogni. La pallavolo è certamente uno sport all’avanguardia, dinamico e sempre innovativo. Come arbitri bisogna avere la capacità di metabolizzare le novità, accettarle, farle proprie ed utilizzarle nel modo migliore possibile altrimenti di rischia un effetto boomerang. Certamente la tecnologia ha portato maggiore tranquillità e gli aspetti di gestione possono ancora fare una grossa differenza in positivo o in negativo; vero è che basta anche un singolo episodio per far esplodere la gara e noi dobbiamo essere sempre sul pezzo, con la giusta presenza e dose di concentrazione."



Malago' cosa le ha detto dopo l'assegnazione della finale ?



"Ho visto in più occasioni il Presidente del CONI ed abbiamo assistito ad alcune gare dell’Italia insieme, inclusa la finale per l’Oro Femminile che ci ha fatto tanto gioire. Con lui non si è parlato delle designazioni; molto felice invece è stato il Presidente Federale Manfredi che mi ha fatto i complimenti come esponente di vertice del nostro settore ufficiali di gara, certamente tra i migliori al mondo, se non il migliore come livello medio."



Sicuramente ha ricevuto tanti messaggi da sostenitori, amici e parenti. Quale è stato il messaggio che difficilmente dimenticherà?



"Certamente non dimenticherò mai il supporto della mia famiglia e le cose che mi ha detto mia moglie Filo con la quale ho condiviso tutto.  Forse tra i tanti messaggi, questo, quello di una collega arbitro molto brava che mi ha scritto quel che segue: “Mi pare di aver capito che domani avrai da fare, volevo farti i complimenti non soltanto per la finale, peraltro meritatissima, ma per tutto quello che hai fatto in questa olimpiade. Per quel poco che vale la mia opinione sei stato indubbiamente il migliore. Complimenti e in bocca al lupo."



In pillole, ci può raccontare cosa si fa e come ci si muove in un villaggio olimpico?



"Mi spiace, no. No, perchè gli officials non risiedono nel villaggio olimpico bensi in alberghi di buon livello non distanti dalla sede delle gare. Per noi a Parigi l’hotel era a 10 minuti a piedi dal palazzetto, avevamo un varco di accesso rapido dedicato a noi con controlli molto fluidi e non abbiamo avuto necessità di trasporti. Questo ha consentito una organizzazione ottimale delle giornate in base agli impegni."



Le medaglie italiane sono state molteplici ed alcune significative, la ciliegina sulla torta è stata la medaglia d'oro della Nazionale Italiana di Pallavolo allenata da Velasco. Lei che l'ha vissuta da molto vicino, cosa ha provato?



"Ho visto tutte le partite delle nazionali italiane dal vivo ed ogni volta è stato bellissimo ascoltare l’Inno di Mameli e vivere ogni istante con emozione. La finale femminile è stato qualcosa di storico, il mai fatto prima. L’ho vista seduto nei posti a noi riservati, quelli riservati all’Olympic Family, vicino ai miei colleghi arbitri ed in mezzo a tanti italiani disseminati sulle tribune. E’ stato veramente bellissimo poter assistere alla “rottura dell’incantesimo”, di quella sorta di maledizione che non aveva mai visto l’Italia, vincitrice di ogni tipo di trofeo sia nel maschile che nel femminile, trionfare alle Olimpiadi. Le ragazze sono state eccezionali: per la prima volta hanno vinto la gara dei quarti di finale, per la prima volta la semifinale e per la prima volta la medaglia d’Oro Olimpica. Risultati storici ovvero 6 partite e 6 vittorie con 18 set vinti ed 1 solo perso, peraltro nella prima gara: nei numeri c’è la descrizione non di una vittoria ma di un trionfo! Come tale l’ho vissuto dal vivo, e sceso a bordo campo ho potuto gioire con tutta la famiglia del volley italiano e non solo. Sensazioni che non dimenticherò mai."



In quei giorni olimpionici, ha pensato al suo Molise?



"Ho pensato sempre al Molise,  è la terra dove sono cresciuto, dove ho vissuto gli anni più importanti e dove ho anche cominciato ad arbitrare. Mia madre e 3 dei miei fratelli con le loro famiglie vivono disseminati tra Isernia e Termoli. Ho avuto dal Molise un grosso tributo negli anni precedenti queste Olimpiadi, e tantissimo affetto e vicinanza durante i giorni di Paris2024. Penso che ci saranno molte occasioni per festeggiare e condividere tante gioia, la prima delle quali dovrebbe essere il prossimo 3 settembre alle ore 21:00 in piazza ad Isernia in occasione di una delle serata del Settembre Isernino su invito ricevuto direttamente dal Sindaco Piero Castrataro: questo mi rende ancora più orgoglioso dei luoghi dove tutto ebbe inizio."



Sui social ha denunciato un comportamento poco rispettoso ovvero che qualcuno insinuasse sulla presenza di sua moglie a spese non personali. Capitolo chiuso o vorrebbe aggiungere qualcosa?



"E’ un argomento su cui non vale la pena tornare perché delle cose di basso livello non ha senso parlare poiché si rischia di dare visibilità a gente che non la merita. Dico solo che di me ognuno può dire e pensare che vuole ma che la mia famiglia è un bene primario di cui sono assolutamente orgoglioso e geloso! Chi ci conosce sa e degli altri a me non interessa, le stupidaggini si smentiscono da sole. Invece mi piace sottolineare la ricaduta mediatica di questa grandissima Olimpiade, le tantissime attestazioni di stima, non solo nel mondo arbitrale, anzi i tantissimi messeggi ricevuti e le bellissime parole che porto e porterò sempre nel mio cuore. Nulla potrà rovinare o intaccare quello che è stato un viaggio bellissimo vissuto sulla cresta dell’onda."


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