CAMPOBASSO.Nella mattinata odierna, presso la Cattedrale della Santissima Trinità di Campobasso, è stata celebrata la ricorrenza di San Matteo, Patrono della Guardia di Finanza, con una Santa Messa officiata da S.E. Mons. Biagio Colaianni, Arcivescovo Metropolita di Campobasso-Bojano, unitamente al concelebrante cappellano militare Don Giuseppe Graziano, alla presenza delle massime Autorità civili e militari della città di Campobasso.La funzione religiosa ha visto la partecipazione di una cospicua aliquota di Ufficiali e militari in forza a tutti i Reparti molisani e dei loro familiari, dei membri delle Associazioni Professionali a carattere Sindacale tra Militari, nonché delle Fiamme Gialle in congedo delle Sezioni A.N.F.I. di Campobasso, Isernia e Termoli, che con la loro presenza hanno voluto manifestare la devozione a San Matteo e l’attaccamento alle tradizioni del Corpo. In concomitanza con la ricorrenza del Santo Patrono, la Guardia di Finanza ha celebrato anche la “giornata della memoria” per commemorare i militari del Corpo che si sono sacrificati nell’adempimento del dovere.
In particolare, sono stati ricordati, alla presenza dei familiari, il Finanziere Antonio Zara, Medaglia d’Oro al Valor Militare, proditoriamente ucciso nell’aeroporto di Fiumicino il 17 dicembre 1973 nel tentativo di opporsi ad un commando terroristico, a cui è intitolata la Caserma del Comando Regionale e degli altri Reparti alla sede di Campobasso, il Vice Brigadiere Antonello Amore, deceduto a Taurianova (RC) il 31 maggio 1991 nel corso di un’operazione di servizio, a cui è intitolata la Caserma sede della Tenenza di Larino (CB) e il Finanziere Angelo Pascale, Medaglia d’Oro al Merito Civile, deceduto in servizio in provincia di Varese il 7 luglio 1970 durante un’attività finalizzata alla repressione del contrabbando. Al termine della Santa Messa, il Generale di Brigata Luca Cervi, Comandante Regionale Molise, ha rivolto un saluto e un ringraziamento ai presenti per la gentile partecipazione all’importante ricorrenza, che ha rappresentato anche un momento di riflessione sulla secolare vocazione sociale della “missione” affidata al Corpo, che nei suoi 250 anni di storia si è posto quale baluardo dei valori di legalità ed equità sociale.
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