ISERNIA. Pietro Arese sarà il volto noto della Corrisernia, bronzo agli Europei di Roma e il sogno Parigi 2024 realizzato. Nell'esclusiva Newsdellavalle ci ha parlato del suo ritorno alla Corrisernia e di tutte le emozioni vissute in questa estate, molto fruttuosa dal punto di vista dei risultati.
Pietro Arese alla Corrisernia, dopo un Bronzo agli Europei e record italiano abbattuto dopo 34 anni. Cosa ti ha spinto ad accettare di venire in terra molisana per la Corrisernia e cosa significa per te quest'estate fruttuosa di risultati?
"Lo scorso anno avevo partecipato alla gara "all'americana", ad eliminazione, e mi era piaciuta davvero tanto. Sono un estimatore di questi formati innovativi e spero che con la mia presenza si possa far conoscere di più al grande pubblico. È chiaro che con una stagione come quella del 2024 alle spalle le emozioni sono state molte, così come è chiaro che, come ogni anno, tutto ciò che è successo deve servirmi come volano per ampliare il mio range di risultati l'anno prossimo."
Parigi 2024, un sogno che si realizza?
"Assolutamente sì! Un sogno che si è realizzato lungo tutto il percorso, dall'inizio alla fine: un'utopia irrealizzabile quando è iniziato il viaggio; un evento "naturale" pochi giorni prima di partire. In ogni caso è stato bellissimo partecipare all'evento, sportivo e non, più internazionale e gremito del globo! Credo che sarebbe il sogno di chiunque (di nuovo: sportivo e non)."
Quanto è importante far parte di un gruppo sportivo nell'atletica al giorno d'oggi?
"In Italia, per quanto molte persone li critichino, i Gruppi Sportivi militari sono gli unici enti che hanno deciso (e continuano a farlo) di credere in giovani promettenti e di sostenerli nel loro percorso. Mi sento onorato di far parte delle Fiamme Gialle (GdF) sia perché sono consapevole della grossa opportunità che mi è stata data, sia perché so bene che cosa rappresenta il Corpo in generale, non solamente a livello sportivo."
Cosa diresti ai giovani che cominciano ad avvicinarsi all'atletica o che comunque già sono nell'ambito agonistico?
"Ai giovani direi di inseguire i propri sogni, ovviamente, ma con un piccolo extra, che molti non tengono in considerazione ma che è stato lo strumento bonus che mi ha permesso di raggiungere i risultati ottenuti fino ad oggi: inseguire i propri sogni in maniera genuina, ricordandosi sempre che, oltre allo sport, ci sono altre priorità nella vita, come la propria famiglia o, che sia scuola o università, lo studio (perché lo sport è bello ma, ahimè, dura poco in veste di atleta). Avere altre faccende importanti di cui occuparsi permette di vivere senza paraocchi, nella misura in cui ci si sente parte del mondo in cui si vive e non soltanto della propria performance e dei propri impegni sportivi. Questo ragionamento vale ancora di più nei momenti di difficoltà, perché ci assicura delle "distrazioni funzionali" per non cadere in dei circoli viziosi in cui si pensa solo al momento brutto in ambito sportivo, quando magari ci sono altre parti della nostra vita che, nello stesso momento, sono fiorenti."
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