Le “controdeduzioni” presentate da Enel avverso la valanga di osservazioni per il No al “PIZZONE II” sono prive di ogni pregio e fondamento: in sostanza si riducono ad un rinvio alle affermazioni fatte nel progetto, di cui si è dettagliatamente dimostrato il carattere meramente apodittico e infondato dal punto di vista sia scientifico (vedi in primis la relazione del PNALM) e legale circa l’inammissibilità e la nullità del procedimento, sia rispetto alla negata dannosità verso l’area di pregio.Richiami elusivi e fuorvianti appaiono le controdeduzioni di Enel anche circa le osservazioni del PCL MOLISE (supportate dal Coordinamento molisano delle sinistre di opposizione di cui fa parte).
E qui ne ricordiamo in sintesi le essenziali tra le 26 articolate pagine.
1)- Per la parte della illegalità amministrativa: l’obbligo ministeriale di respingere il progetto per maturata decadenza di legge (documentazione depositata oltre i 120 giorni), assenza di titolo della società perché non proprietaria ma solo concessionaria in scadenza ad aprile 2029 e inadempiente rispetto ai canoni arretrati per oltre 5 milioni dal 2018 verso la Regione Molise, nonché per occupazione illegittima eccepita dal Comune di Barrea su 103 mila mq di bosco, vincolato da uso civico.
Quindi il divieto ex L.394/91 nell’area di pregio, come eccepito dal PNALM in merito a tutti gli ingenti danni ambientali forse irreversibili (flora, fauna, habitat naturale, inclusi aspetti geologici, sismici, idrici).
2)- Illogicità e infondatezza della valutazione obbligatoria dell“alternativa zero” (ipotesi di non realizzazione del progetto) fatta da Enel nel senso della sua non convenienza, là dove la stessa alternativa zero è invece conveniente non solo per evitare i gravissimi danni suddetti, ma per salvare le prospettive dell’area sotto il profilo della sinergia tra risorse naturalistiche, paesaggistiche ed archeologiche.
3)- inesistenza di benefici economici e sociali (ed anzi il danno in tal senso) ampiamente da noi dimostrata.
4)- Singolari e fuorvianti le controdeduzioni là dove si inventano di sana pianta che noi avremmo proposto “voler spostare tale intervento in altre aree di pregio” (sic!) ; nel mentre ponevano solo l’Enel in contraddizione con se stessa che invece dal sito propone come soluzioni più convenienti per l’accumulazione i sistemi moderni di batterie o comunità energetiche rispetto all’idro-pompaggio devastante (il che sposterebbe per l’appunto la localizzazione in uno delle migliaia di siti in Italia, non di certo pregiati come quelli delle Mainarde e senza impatti su essi).Per non parlare del blocco delle progettazioni sulle rinnovabili da noi rilevato, che invece loro hanno presentato erratamente come imminente per giustificare la “urgenza” della loro proposta.
5)- Nulla hanno realmente risposto su tanto altro, ma soprattutto sulla nostra richiesta al Ministro di una istruttoria suppletiva per verificare se questo mega investimento devastante è solo un espediente per precostituirsi una “posizione dominante” in occasione della prossima gara della concessione in scadenza, cioè una mera speculazione legata al profitto.
Perciò ribadiamo la lezione che promana da queste vicende: è necessario riprendere la lotta per la nazionalizzazione del settore energetico senza indennizzo per i grandi azionisti, per la gestione pubblica sotto il controllo sociale e democratico, in funzione dell’interesse collettivo.
05/11/2024 PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI - MOLISE
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