ABRUZZO-MOLISE. In data 24/11/2024, in Chieti, due Colleghi Carabinieri impegnati in Servizio istituzionale finalizzato al controllo del territorio, inseguono uno scooter che viaggia ad alta velocità e dopo tre minuti di inseguimento arrestano il conducente dello stesso scooter in quanto in possesso di notevole quantità di sostanza stupefacente. Due colleghi che ancora una volta hanno scelto di “rischiare” sotto vari punti di vista; infatti, i due militari avranno avuto, come sempre accade, un pensiero relativo a possibili conseguenze dell’inseguimento, ma ancora una volta si è trattato di pensieri secondari rispetto all’intento principale e prioritario: dare e diffondere sicurezza, assicurando alla giustizia un venditore di “morte”. I due colleghi, rischiando, hanno scelto di svolgere sino in fondo il loro lavoro; un’altra dimostrazione del fatto che a volte l’inseguimento è l’unica modalità di accertare e comprendere perché una o più persone non si sono fermate all’alt delle Forze di Polizia, fermo restando che chi non ha nulla da nascondere non ha motivi per forzare un posto di controllo né per non fermarsi alla richiesta di un operatore delle Forze di Polizia addette al controllo del territorio.
Un plauso ai Colleghi teatini, i quali, nonostante il recente risalto mediatico che ha avuto la vicenda dell’inseguimento effettuato dai Colleghi di Milano, non si sono lasciati intimorire da possibili ingiuste conseguenze ed hanno scelto di effettuare un opportuno inseguimento a norma di legge e previsto dalle procedure, nonostante varie critiche e dinamiche che sfiorano la diffamazione che in questo momento storico stanno ricevendo i Carabinieri in generale anche, purtroppo, da qualche esponente politico che ci ha definito addirittura “assassini”. Bisogna essere grati a tutti quei Colleghi che svolgono il proprio servizio istituzionale mantenendo fede al giuramento prestato, così come hanno fatto i due colleghi corregionali; chi non delinque non deve aver paura dei Colleghi in servizio; invece, se mai dovesse arrivare il giorno in cui Carabinieri e Poliziotti non dovessero più fermare né inseguire nessuno o, peggio ancora, dover temere eventuali ingiuste conseguenze, allora sì che ogni cittadino dovrà avere davvero paura, non essendo più garantiti gli strumenti base della sicurezza sul territorio.
Isernia, 24 gennaio 2024
Agostino SOLLECCHIA
Seg. Generale Regionale NSC Abruzzo e Molise
Dirigente Nazionale Uff. Disciplina e contenzioso
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