Gubbio, 3 febbraio 2025 – L’articolo pubblicato da Primo Piano Molise il 31 gennaio scorso, riguardo l’inquinamento da benzo(a)pirene della piana di Venafro, contiene affermazioni che sono spesso fuorvianti e in generale distolgono l’attenzione dalle vere cause. Tutto ciò non aiuta a migliorare le condizioni ambientali, ma piuttosto genera confusione e sterile polemica. Infatti, da molte indagini e pubblicazioni, emerge chiaramente che tali emissioni derivano quasi esclusivamente dagli impianti di combustione residenziali (caminetti e stufe a legna o pellet), come si evidenzia nel report di ARPA Molise sulla qualità dell’aria 2023. Il grafico n. 5 a pagina 13 restituisce in modo inoppugnabile come il benzo(a)pirene compaia nell’aria di Venafro nei soli mesi invernali, risultando completamente assente negli altri periodi dell’anno, quando i riscaldamenti domestici sono fermi e le attività industriali a pieno regime.
Altri studi confermano queste evidenze. A titolo di esempio l'Inventario delle Emissioni di ARPA Umbria per il 2018, indica come le emissioni annuali di benzo(a)pirene nel territorio del comune di Gubbio (PG) derivino quasi esclusivamente dagli impianti di riscaldamento residenziali, con 57,22 kg. Al contrario, le emissioni provenienti dal totale delle combustioni industriali, inclusi i due impianti di produzione di cemento presenti (di cui uno Colacem), ammontano a soli 0,08 kg per l’intero anno.Il comunicato delle “Mamme per la Salute” è ispirato dall’ossessione per le aziende del territorio piuttosto che da una reale preoccupazione per l’ambiente e la salute dei cittadini. I numerosi inviti a questa associazione per approfondire la conoscenza del nostro processo produttivo, le tecnologie adottate e l’attenzione che poniamo nel rispetto dell’ambiente, sono caduti nel vuoto. Inviti ovviamente ancora aperti, per un confronto sereno e basato su dati certi e ufficiali, scientificamente rilevati. Solo con la scienza e la ragione si potrà affrontare con efficacia e serietà il problema dell’inquinamento a Venafro e quindi trovare le opportune soluzioni.
Consulta il grafico pubblicato nella gallery fotografica a margine dell'articolo.
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