“Chiediamo che la struttura non venga chiusa e che i nostri diritti di lavoratori vengano rispettati”.
SALCITO. I dipendenti del centro di alta riabilitazione “Paola Pavone” chiedono lumi sulla possibile cessazione dell’attività nel prossimo mese di dicembre. Per questo motivo, hanno inviato alle redazioni giornalistiche la missiva consegnata alla Regione Molise, al direttore generale dell’Asrem, e al presidente dell’Ircss Neuromed Alberto Melaragno. Riportiamo fedelmente il testo della lettera giunta alla nostra redazione.
“I Sottoscritti lavoratori del Centro di Alta Riabilitazione Paola Pavone di Salcito (Cb), avendo appreso che, a far data dal mese di dicembre, cesserà l’attività presso il suddetto centro con conseguente perdita di lavoro per tutti noi, rappresentano quanto segue: abbiamo sempre lavorato con impegno e dedizione verso i pazienti ricoverati; abbiamo ricevuto in quasi tre anni di attività tantissime note di merito da parte dei pazienti e dei loro familiari per la professionalità e l’eccellenza delle prestazioni rese; abbiamo contribuito a ridurre la migrazione dei pazienti molisani verso le regioni limitrofe per prestazioni riabilitative con conseguenti vantaggi economici per la nostra regione; con sorpresa abbiamo appreso, che, a decorrere dal mese di dicembre 2016, questa struttura dovrebbe chiudere per “inerzia” delle Istituzioni a rilasciare l’accreditamento e le dovute autorizzazioni.
E’ solo il caso di ricordare che in passato la struttura di Salcito aveva già sottoscritto un contratto con l’Asl. Che la popolazione dell’Alto Molise non riceverebbe più l’assistenza sanitaria resa fino ad oggi. Che a seguito del mancato accreditamento, noi lavoratori ci andremmo ad aggiungere ai tanti disoccupati molisani che vivono il dramma sociale della perdita di lavoro senza alcuna possibilità alternativa. Per tutto questo – conclude la lettera – chiediamo che Neuromed soprassieda dalla chiusura del Centro di Salcito, anche nell’interesse dei tanti pazienti che si rivolgono a noi per ricevere el cure necessarie. Chiediamo infine, che la Regione Molise e l’Asrem evitino che ciò che avvenga nell’interesse dei malati e dei lavoratori”.